Intervenuto in diretta sui 98.100 di Radiosei-Lazio durante 9 Gennaio 1900, Mauro Zarate ha parlato della Lazio: “Nella mia carriera la Lazio è stata speciale. La gente non mi conosceva, la Lazio mi ha fatto conoscere. Amo i laziali, ancora piango se ci penso. Delio Rossi mi fece giocare all’esordio con Cagliari perché mi vedeva bene, facevo giocare pazzesche in allenamento e mi ha dato fiducia. Nella finale di Coppa Italia con la Sampdoria avevo paura di sbagliare, anche perché se non avessi segnato avremmo perso. Mio fratello, presente in tribuna, dalla tensione è rimasto col collo bloccato due giorni. Il gol più bello della mia carriera è quello al derby, forse uno dei primi 5 più belli che siano mai stati segnati nella stracittadina. Ho commesso degli errori a Roma, ma ero giovane, ma quello che ho vissuto alla Lazio è stato unico. Vorrei allenarla quando finisco il mio percorso da allenatore. La passavo poco, anche perché forse essendo giovane perdevo un po’ di lucidità con tutto l’entusiasmo intorno a me, ma lo facevo convinto di fare il bene della Lazio”.
Addio a Sven Goran Eriksson. L’amato allenatore del secondo Scudetto si è spento a 76 anni in seguito ad una grave malattia. Una lunga sofferenza vissuta con lucida fierezza, con l’opportunità di riassaporare il campo e l’amore dei tifosi negli ultimi mesi. Da parte della redazione di Radiosei e di tutto il mondo biancoceleste, un pensiero affettuoso alla famiglia e una riconoscenza sconfinata per tutta la storia sportiva vissuta insieme.
AURONZO DI CADORE – Come spiegava lui il suo primo giorno a Formello, “non c’è un’età o un momento giusto o sbagliato per arrivare”. A volte ci vuole una carriera intera. Poi bastano poche settimane per diventare beniamino, un istante per entrare nella storia (chiedere all’Atletico Madrid), un paio di anni per essere considerato un riferimento dello spogliatoio, un baluardo da cui ricominciare. I tifosi della Lazio ci avevano visto lungo. Dapprima per slancio di fede, sfoderando il tormentone di fine estate sulle note del ‘Capello’ di Edoardo Vianello: “Che finimondo per quel portiere biondo, si chiama Provedel”. Oggi a ragion veduta, dopo l’uscita di scena di senatori che hanno segnato un’epoca. È da qui che inizia l’incontro esclusivo di Radiosei con il portierone biancoceleste dal gazebo del campo ‘Zandegiacomo’: “Io quando sono arrivato due anni fa ero felicissimo di essere alla Lazio e volevo cercare di essere un aiuto, una parte che potesse dare un contributo al bene della Lazio e penso di averlo fatto. Volevo dare fin da subito un contributo alla squadra al di là delle considerazioni iniziali. Ho sempre dato il mio meglio, al di là di quelle che erano le considerazioni iniziali di secondo e quant’altro. Secondo me tutto questo interessa poco. A me interessa solo fare bene sul campo ogni giorno e come ho detto dare il mio contributo poi se posso darlo in maniera attiva ancora meglio altrimenti io comunque cerco sempre anche di farlo appunto nello spogliatoio e nel quotidiano perché penso che alla fine poi i risultati arrivino con tutto e non solo con i 90 minuti.”
Sei rimasto fuori praticamente da marzo e con un miracolo stavi addirittura volando all’Europeo. Ci sei rimasto male di non esserci andato?
“Ma guarda al di là di quelle che sono delle scelte del commissario tecnico, che è lì perché deve fare delle scelte, queste vanno rispettate. È chiaro che come bimbo che sogna di arrivare in determinati palcoscenici ci resti male, però fa parte del gioco. Comunque sono stato anche fuori per diverso tempo, ho dimostrato comunque di essere rientrato con una discreta condizione. Ripeto, fa parte del gioco.”
Tanti sono partiti, tanti big sicuramente. Appunto, dopo due anni sei diventato uno dei leader di questa, una giovane Lazio. Ti sentiresti pronto a esserlo, a mettere tra le braccia la fascia di capitano?,
“Voglio intanto ringraziare i ragazzi che sono andati via perché hanno dato tanto alla Lazio in tutti gli anni in cui sono stati qua e hanno dato tanto anche a me in questi due anni in cui ho condiviso con loro lo spogliatoio. Sono felice perché mi hanno anche fatto capire cosa vuol dire stare nella Lazio. Per quanto riguarda il discorso capitano, per come la vedo io, per come ho vissuto lo spogliatoio in questo momento, il capitano è Danilo Cataldi. Mi dispiace che se ne parli, Danilo è una persona che è qui da tanto tempo che è una di quelle che forse più di tutte mi ha fatto capire cosa vuol dire stare nella Lazio e al netto di quelle che poi sono le considerazioni della società o non lo so chi decide queste cose. Questa è la mia idea. Questo non cambia quello che è il mio approccio, quello che è il mio lavoro, il mio modo di fare. Penso che soprattutto con i giovani che sono arrivati la cosa che bisogna fare è dare l’esempio e dare l’esempio”.
Senti questo inverno già anche quando stavi facendo grandi prestazioni si parlava tanto di corteggiamenti della premier cosa c’è stato di vero?
“Dovreste chiamare il mio agente chiederlo a lui. Lui mi dice le cose quando sono concrete. Di concreto, effettivamente non c’è mai stato nulla da quello che so io. Per cui ecco questo è. Si, ho letto anch’io poi, perché è uscito da tutte le parti: qualche cosa c’è stata però che io sappia niente di concreto e poi io qua sto molto bene per cui non ho neanche avuto farfalle particolari in testa Ecco, quello no“.
Io lo chiedo a un portiere che è esperto. Mandas ha fatto benissimo. Ora ovviamente sei tornato tu, tu sei il primo. Se fossi nella società, tu un giovane talentuoso come Mandas, lo manderesti a giocare in prestito perché ha bisogno di giocare per crescere? Oppure lo lo terresti e in genere, ma non riguarda solo lui, ma anche in genere i giovani portieri?
“Io non parlo di lui, penso che il discorso sia a prescindere, dipende dal percorso che si vuole fare con un ragazzo. Lui è un bravo ragazzo, un grandissimo ragazzo, un grande lavoratore e per me, per quanto mi riguarda come portiere, il portiere deve giocare. Quindi se dobbiamo parlare della crescita di un ragazzo, un ragazzo deve giocare, deve fare più esperienza possibile anche per poi valutarlo e per cui io se devo consigliare un ragazzo che fa il mio stesso ruolo dico sempre che deve giocare al di là di tutto.Dopo di che rientriamo in quelli che sono i nostri ruoli e la società sicuramente saprà fare le proprie considerazioni per il bene della squadra e del ragazzo. Questo è il mio pensiero.”
Sarri ti ha voluto e con lui sei esploso definitivamente. Alla Lazio tu sei uno di quelli che è andato a casa per convincerlo a restare quando aveva dato le dimissioni. Sei leader carismatico nello spogliatoio però ci sei stato poco con Tudor. Cosa non ha funzionato?
“Beh, intanto tengo a ringraziare particolarmente il mister Sarri, perché comunque se sono qui tanto è dovuto a lui. E e al di là del fatto che sono qui mi ha comunque dato la possibilità di poter giocare per la Lazio e di poter dimostrare e questo mi ha fatto crescere tanto. Ho cercato non lo nego di convincere o comunque di fargli capire insomma quello che era il punto di vista mio e anche di altri. Il mister comunque è stato irremovibile perché è una persona coerente con quello che dice quello che fa aveva preso una decisione e così è stato. E con Tudor penso che io purtroppo non ho vissuto molto lo spogliatoio perché ho dovuto curarmi parecchio tempo. Ho cercato di stare con la squadra il più possibile, anche quantomeno per le gare, casalinghe e non. Comunque è cambiato tanto nella metodologia del lavoro, nell’approccio, quindi il momento era anche un po’ particolare, i risultati facevano fatica ad arrivare e magari ha fatto un po più fatica ad entrare in sintonia con quello che era la squadra. E sai, poi è stata anche un’annata molto particolare, quindi c’era un po’ tutto. Poi sembrava anche molto più difficile di quello che in realtà era. Si creava sempre anche un caso dietro ogni cosa ed è stato tutto molto più difficile. E prima per Sarri, poi per tutto, quindi tutto andava un po’ storto. Ecco.“
Adesso si riparte da Baroni, è rimasto Viotti che era il vice di Massimo Lenci. Baroni cosa vuole quest’anno? Vuole, come Sarri, che si riparta cioè che vengono coinvolti nel nella manovra dal basso?
“Allora il mister intanto ha iniziato ad avere un approccio molto morbido, nel senso che non è arrivato subito in modo integralista, non ha stravolto niente anzi. Ha saputo prendere la squadra perché ha visto che in noi ci sono delle qualità. Ci sono anche tante cose invece che bisogna migliorare; sta cercando di farlo con molto tatto e infatti vedo che i ragazzi stanno lavorando con grande entusiasmo non sono stravolti da questo. Sicuramente il mister vuole giocare, vuole che ci sia un inizio di manovra, non è una cosa esasperata. Dobbiamo fare le cose con testa e con equilibrio e adesso stiamo iniziando a trovare delle soluzioni che possono essere sia utili in fase di possesso nell’attrarre anche l’avversario sia poi per verticalizzare, perché il mister vuole verticalizzare.“
Per il discorso della partenza dei big c’è un po di scetticismo ancora intorno a questa giovane Lazio, eh? Secondo te dove può arrivare? E se dovessi giocare d’azzardo punteresti 100€ su questa Lazio che può tornare in Champions?
“Come ho detto prima sono partiti dei ragazzi che hanno fatto veramente tanto erano di livello altissimo e sicuramente sono una perdita importante ed è normale che chi ci segue possa avere una sorta di scetticismo, di scoramento. Però anche loro, prima di diventare quello che sono diventati comunque sono partiti diciamo non dal basso però dovevano farsi conoscere come tutti noi dobbiamo farci conoscere; e io vedo che i ragazzi giovani che sono arrivati sono di qualità, gente di qualità di grande voglia e che si vede che vuole dimostrare di poter meritare questa maglia. Per cui io penso solo che ci vuole del tempo e ci vuole fiducia. Capisco. Come ho detto, capisco il sentimento del tifoso e non lo biasimo nel senso normale. I ragazzi che sono arrivati, che stanno arrivando meritano fiducia e anche noi poi dobbiamo fare del nostro per coinvolgere l’ambiente per meritare la carica. Secondo me dobbiamo cercare di caricarci a vicenda perché facendo così anche chi è nuovo entra bene, con lo spirito giusto. Facendo così si possono fare grandi cose per la Champions ti dico ci sono squadre sulla carta più attrezzate di noi. Il calcio però non è una scienza esatta; noi vogliamo innanzitutto diventare una squadra forte perché comunque abbiamo cambiato tanto, vogliamo diventare una squadra forte, vogliamo diventare compatti e questo non ci vieta di assolutamente di fare bene. Anzi ci aiuterà a migliorare quello che è stato un piazzamento che ci ha portato in Europa League e noi volevamo puntare più in alto.”
Senti, ti faccio un’ultima domanda perché ieri Lotito ha compiuto venti anni di presidenza? E il padrone più longevo della Lazio? Tu sei arrivato da due anni. Lui dice spesso che che è intervenuto nello spogliatoio, qual è il rapporto con voi giocatori e perché ancora i tifosi nonostante abbia vinto sei trofei, secondo te, visto che sei qui da due anni non non sboccia mai il feeling o insomma c’è questo clima in questo momento?
“Guarda, è complicato perché io sono qua da due anni ed è una cosa che non è mai sbocciata nell’arco di vent’anni. Il Presidente con noi ha un rapporto molto diretto, ultimamente non lo stiamo vedendo molto. Quando viene comunque cerca di farci arrivare quello che è il suo tenerci ai risultati di tenerci e quello che dobbiamo fare. Secondo me c’è qualche mancanza; un po’ come quando c’è un rapporto che non va di coppia. Magari basta un qualcuno che fa da intermediario. Ecco, è un peccato perché io sto capendo veramente il tifoso laziale cosa sente dentro, l’amore che prova per questi colori. Sento che anche al nostro interno c’è tutto questo e manca magari un po’ questa connessione: sicuramente i risultati aiutano. Però non devono nemmeno essere, l’unico anello che tiene la catena collegata.Ecco però, come ho detto prima, noi adesso ce la stiamo mettendo tutta per contattarci per per far vedere comunque che noi ci siamo che siamo tosti e che vogliamo arrivare in alto. Noi facciamo la nostra parte cerchiamo di andare oltre i nostri limiti augurandoci che il tifoso veda questo che lo apprezzi e penso che poi insieme possiamo fare veramente grandi cose. Grazie grazie a voi.“
Kamada regala i primi 3 punti della stagione alla Lazio. Al Maradona. Contro i campioni d’Italia. Dopo 30’ di apnea totale, la magia di Felipe e Luis Alberto apre la partita. Nel secondo tempo succede di tutto: prima il gol di Kamada, dopo un velo poetico del Mago spagnolo, e poi ben due gol annullati. Il primo di Zaccagni (fuorigioco su assist in ritardo di un sontuoso Guendouzi) e poi lo stesso francese che la butta dentro, ma viene annullato per un fuorigioco (attivo) di Zaccagni. Si sfiora lo psicodramma, con la Lazio che per due volte sembra averla chiusa e invece, come da copione, arriva la sofferenza finale. Bravissima la Lazio a non scomporsi e a portare a casa il match, dominando il secondo tempo esattamente come aveva subito nel primo. Ora la sosta, ma con un entusiasmo diverso.
Il terzo acquisto. Dopo Castellanos e Kamada la Lazio chiude anche per Gustav Isaksen, esterno d’attacco che tanto male aveva fatto ai biancocelesti con il Midtjylland nell’ultima edizione dell’Europa League. Classe 2001, è rapido e tecnico. Partirà, nelle gerarchie, dietro a Zaccagni e Felipe Anderson, ma con le tante partite che la squadra di Sarri disputerà in questa stagione e visto il suo potenziale, è destinato a ritagliarsi comunque spazio. Atterrato oggi a Fiumicino alle ore 23.40, domani effettuerà le visite mediche. Ad attenderlo diversi tifosi biancocelesti che il club aveva spinto in aeroporto pubblicando un post sui social con l’orario d’arrivo.
LA STORIA – Sarri in realtà aveva più e più volte chiesto a Lotito di fare uno sforzo per arrivare a Domenico Berardi del Sassuolo. Il presidente della Lazio valuta però eccessive le richieste, e ha quindi virato sul danese, di sette anni più giovane. Isaksen è di fatto il frutto del compromesso fra Lotito e Sarri: seppur non pronto a esser buttato in acqua come sarebbe stato Berardi, ha qualità evidenti e, cosa che sta a cuore al club, è facilmente rivendibile in futuro. Avendo già disputato alcune partite in questa stagione, pur non avendo svolto la preparazione atletica con la Lazio, è in ottime condizioni fisiche (Kamada, svincolato, avrà invece bisogno di tempo). L’affare si chiude sulla base di 12 milioni, bonus compresi. Isaksen guadagnerà 1,5 milioni per le prossime 5 stagioni.
Dopo la mancata partenza di Luis Alberto per l’Inghilterra i tentativi finalizzati a ricucire lo strappo tra il calciatore spagnolo e la Lazio sembrano essere andati a buon fine. Dopo l’incontro, di cui ha dato notizia Il Messaggero, che si è tenuto a Formello tra il numero dieci biancoceleste, i suoi agenti e il dirigente laziale Fabiani, Luis Alberto, secondo quanto riporta Sky, raggiungerà la squadra per l’amichevole di domenica in casa del Girona. Lo stesso quotidiano romano aveva riportato oggi le parole di Alfaro, l’agente del Mago: “Non c’è nessuna nuova offerta dall’Arabia. Luis Alberto vuole solo la Lazio”.
Ieri mattina la You First, l’agenzia che cura gli interessi del calciatore, aveva diramato un comunicato: “Non permetteremo che si facciano speculazioni, né che si metta in discussione il rispetto di Luis Alberto per il suo club. È giusto chiarire quanto accaduto negli ultimi mesi. Sia Luis Alberto che noi abbiamo comunicato in più occasioni dalla fine del campionato l’esistenza di un’offerta formale da parte di un club arabo che quadruplicava il suo contratto e in tutto questo tempo il giocatore è stato chiaro e fermo nella sua decisione di firmare un nuovo contratto con la Lazio in sintonia con l’accordo offerto dal presidente. E non è assolutamente vero che abbia chiesto di essere pagato nessun importo in sospeso o maturato in passato”.
“Per vari motivi a noi sconosciuti – si legge nella nota -, l’accordo definitivo con le condizioni rigorosamente concordate (tra cui abbiamo accettato cose a favore del club a livello finanziario), ad oggi, non è mai arrivato. In ogni momento c’è stato e continuerà ad esserci il rispetto e la predisposizione a formalizzare questo accordo come concordato. È una situazione che non capiamo perché non sia stata risolta, avendo dovuto aspettare giorno dopo giorno eventi in cui tutto era abbastanza chiaro”.
“È normale – conclude il comunicato – che dopo diversi mesi, con in ballo il suo futuro e quello della sua famiglia e soprattutto dopo aver espresso la volontà di continuare al 100% alla Lazio, avendo lasciato andare una mega offerta, di cui il club è a conoscenza, Luis si trovi in un momento di difficoltà che non gli permette di essere nelle condizioni di poter sviluppare il suo lavoro. Il club ne è pienamente consapevole e il giocatore lo ha comunicato formalmente. Un club come la Lazio merita il rispetto che un giocatore come Luis ha dimostrato e ci rendiamo conto che speculare su premi e dettagli del contratto è assurdo quando l’unica realtà è che da settimane Luis Alberto aspetta il giorno della sua firma con grande desiderio”.
Non solo Luis Alberto. Kamada atteso a Roma per la firma con la Lazio
Intanto oggi dovrebbe arrivare la firma che legherà Daichi Kamada alla Lazio. Il centrocampista giapponese, svincolato dall’Eintracht Francoforte, è atteso per la giornata odierna in città per siglare un accordo biennale, con opzione per il terzo anno, su una cifra intorno ai 3 milioni di euro a stagione più bonus.
Mentre si attende l’ufficialità degli acquisti di Kamada e Isaksen, la Lazio, senza Luis Alberto, è volata ieri in Inghilterra, dove questa sera alle ore 20,30 affronterà in amichevole l’Aston Villa al Poundland Bescot Stadium di Walsall (il Villa Park è occupato per un evento già fissato in precedenza). Dopo gli impegni di Auronzo contro Primorje, Triestina e NK Bravo, quello di oggi è il primo test di spessore per gli uomini di Maurizio Sarri.
A centrocampo Cataldi dovrebbe essere impegato come play, con Basic e Vecino mezzali. In difesa, davanti a Provedel, dovrebbe essere schierata la coppia centrale titolare Romagnoli-Casale, con Marusic e Lazzari (in vantaggio su Hysaj). Il trio d’attacco dovrebbe essere composto da Pedro, Immobile e Zaccagni, con Castellanos e Felipe Anderson pronti a match in corso. Questo il probabile undici di partenza della Lazio nel’amichevole di oggi contro l’Aston Villa: Provedel; Lazzari, Casale, Romagnoli, Marusic; Vecino, Cataldi, Basic; Pedro, Immobile, Zaccagni.
Intanto l’attenzione continua ad essere rivolta al mercato. Secondo l’edizione odierna del Corriere dello Sport, la trattativa per Ricci sarebbe in una fase di stallo con una distanza molto ampia tra la richiesta del Torino e l’offerta della Lazio: i granata chiederebbero 25 milioni di euro più 5 di bonus, mentre la società biancoceleste non sarebbe andata oltre il 20 (15+5). Intanto, è sfumata definitivamente la pista Sow: il mediano svizzero è passato al Siviglia.
Il quotidiano romano parla anche di alternative al centrocampista del Toro: Hjulman del Lecce, che sarebbe però vicinissimo allo Sporting Lisbona e Cajuste del Reims. Secondo Il Messaggero, la Lazio starebbe valutando anche Fazzini dell’Empoli, mentre per riempire la casella del terzino sinistro i profili in cima alla lista sarebbero ancora Luca Pellegrini e Mario Rui.
La Lazio è partita alla volta di Birmingham in vista dell’amichevole in programma domani sera contro l’Aston Villa. Tra i biancocelesti non c’è Luis Alberto, che ieri non aveva preso parte agli allenamenti. Alla base dell’assenza del Mago ci sarebbe, secondo quanto diversi organi d’informazione stanno riportando in queste ore, la richiesta da parte dello spagnolo di un bonus personale che avrebbe portato ad un irrigidimento del club.
Secondo Il Messaggero, sarebbe in atto un chiarimento tra la società e il numero 10, ma non è da escludere una nuova megaofferta dall’Arabia Saudita. Dopo lo sfogo pubblicato su Instagram da Luis Alberto durante il ritiro di Auronzo di Cadore, le acque sembravano essersi calmate con l’accordo per il rinnovo del contratto con un ingaggio da 4 milioni abbondanti a stagione fino al 2027.
La nota dell’agenza You First, che cura gli interessi del centrocampista: “È giusto chiarire quanto accaduto negli ultimi mesi. Sia Luis Alberto che noi abbiamo comunicato in più occasioni dalla fine del campionato l’esistenza di un’offerta formale da parte di un club arabo che quadruplicava il suo contratto e in tutto questo tempo il giocatore è stato chiaro e fermo nella sua decisione di firmare un nuovo contratto con la Lazio in sintonia con l’accordo offerto dal presidente. E non è assolutamente vero che abbia chiesto di essere pagato nessun importo in sospeso o maturato in passato”. La You First ha poi proseguito: “Per vari motivi a noi sconosciuti, l’accordo definitivo con le condizioni rigorosamente concordate (tra cui abbiamo accettato cose a favore del club a livello finanziario), ad oggi, non è mai arrivato. In ogni momento c’è stato e continuerà ad esserci il rispetto e la predisposizione a formalizzare questo accordo come concordato. È una situazione che non capiamo perché non sia stata risolta, avendo dovuto aspettare giorno dopo giorno eventi in cui tutto era abbastanza chiaro”.
L’agenzia ha poi concluso: “È normale che dopo diversi mesi, con in ballo il suo futuro e quello della sua famiglia e soprattutto dopo aver espresso la volontà di continuare al 100% alla Lazio, avendo lasciato andare una mega offerta, di cui il club è a conoscenza, Luis si trovi in un momento di difficoltà che non gli permette di essere nelle condizioni di poter sviluppare il suo lavoro. Il club ne è pienamente consapevole e il giocatore lo ha comunicato formalmente. Un club come la Lazio merita il rispetto che un giocatore come Luis ha dimostrato e ci rendiamo conto che speculare su premi e dettagli del contratto è assurdo quando l’unica realtà è che da settimane Luis Alberto aspetta il giorno della sua firma con grande desiderio”.
Luis Alberto, il Mago alla Lazio dal 2016
Cresciuto nelle giovanili delle Jerez e del Siviglia, Luis Alberto viene inserito nel 2009 dal club biancorosso nella sua seconda squadra, totalizzando in tre stagioni 77 presenze e 25 gol nella Segunda Division B.
Nel 2010/2011 esordisce con la maglia della prima squadra del Siviglia, dove disputa nove partite in due stagioni. Nel 2012/2013 viene ceduto in prestito al Barcellona B, dove gioca 38 match realizzando 11 gol. Nella stagione successiva passa dal Siviglia al Liverpool per una cifra intorno agli 8 milioni di euro. Con i Reds fa registrare 12 presenze. Nelle due stagioni successive torna in Spagna, in prestito, prima con la maglia del Malaga (20 presenze e 2 gol) e poi con quella del Deportivo La Coruna (31 presenze e 6 gol).
Nell’estate del 2016 Luis Alberto arriva alla Lazio per una cifra vicina ai 5 milioni di euro. Il 20 settembre esordisce con la maglia biancoceleste entrando nel finale del match perso per due a zero in casa del Milan. Il primo gol con la Lazio risale al 15 aprile 2017 quando a Marassi mette a segno la rete del 2-2 contro il Genoa. Chiude la stagione con 10 presenze e un gol.
Il 13 agosto 2017 arriva il suo primo titolo in maglia biancoceleste nella vittoria per tre a due contro la Juventus nella finale della Supercoppa italiana disputata allo Stadio Olimpico. Chiude la stagione 2017/2018 con 47 presenze e 12 reti messe a segno e con il primato degli assist in Serie A (14).
Nel 2018/2019 gioca 37 partite, segna 6 gol e vince la Coppa Italia. Nella stagione successiva i match disputati sono 41 e le reti fatte sono 7. Tra queste c’è quella realizzata contro la Juventus a Riad nella finale di Supercoppa vinta per 3 a 1 dalla squadra biancoceleste. Nel 2020/2021 totalizza 40 presenze e 9 gol.
Nel 2021/2022 la Lazio cambia allenatore: dopo l’addio a Simone Inzaghi in panchina arriva Maurizio Sarri, ma Luis Alberto continua ad essere un elemento fondamentale del centrocampo biancoceleste. Gioca 44 partite e segna 5 reti. Stesso numero di presenze nella stagione successiva, con 7 reti all’attivo.
Stefan Radu potrebbe restare con la Lazio ancora un’altra stagione. Il club biancoceleste e il giocatore hanno trovato l’intesa per il rinnovo del contratto che attualmente scade nel 2022: può quindi restare fino al 2023. Sarebbe la sedicesima stagione di fila per il rumeno con la maglia della Lazio. In scadenza ci sono ancora Marusic, Luiz Felipe, Strakosha, Reina, Lucas Leiva e Patric.
DELIO ROSSI in collegamento a ‘QDL‘: “L’avvento di Sarri, di un tecnico che si caratterizza e che pretende cose particolari, nello stesso gruppo che è stato allenato da Inzaghi per cinque anni, non sta pagando. E’ una cosa naturale e penso che in questo momento è lui che sta sbagliando a non adattarsi ai giocatori che sta ora allenando. Il mercato non è bastato per costruire una rosa a sua immagine e somiglianza, queste montagne russe ci saranno sempre. Se scegli uno come Sarri lo devi assecondare, seguire totalmente, altrimenti questa altalena è inevitabile. La Lazio in rosa ha sei eccellenze, nel momento in cui 2 non giocano vuol dire che qualcosa non quadra. Nel momento in cui prendi Sarri e gli metti a disposizione la stessa squadra di Inzaghi ha poco senso. A meno che Sarri non abbia detto al club che ha intenzione di portare il suo calcio in questo gruppo. Ora l’unica soluzione è venirsi incontro, lui in questo momento non può che cercare che fare il massimo con questo gruppo. Ora cercherei di trovare un sistema di gioco all’interno del quale fa coesistere tutti i migliori. Nel 4-3-3 sono due i ruoli fondamentali, il centrocampista davanti la difesa e la punta. Lucas Leiva non può giocare sempre e non hai una vera alternativa. Mercato gennaio? La Lazio non ha mai fatto campagna acquisti in inverno”.
Non ci sarà Maurizio Sarri, l’allenatore della Lazio, in sala stampa questo pomeriggio, alla vigilia della trasferta di Verona. Al posto del tecnico, la gara è stata presentata alle 13.45 dal difensore Adam Marusic.
Torni a Verona dove nel 2017 hai segnato il tuo primo gol in A: in cosa ti senti più forte? “Sono cresciuto tanto in questi anni. Sono sicuro che domani faremo un grande risultato”.
Dopo la vittoria sull’Inter serve continuità: “Cerchiamo di migliorare ogni giorno. Contro il Bologna è andata male, ma vogliamo riscattarci e far punti anche in trasferta. Sappiamo che con Sarri possiamo ottenere ottimi risultati”.
Il rinnovo a che punto è? “Mi sento bene qui, ho un buon rapporto con tutti. Stiamo parlando con la società, vediamo che succede”.
Negli ultimi due anni sei uno dei giocatori più presenti, mentre prima hai avuto difficoltà a trovare continuità di presenze… “Sì ho giocato tanto. Mi sento bene fisicamente, questo è importante per un giocatore. Ho avuto tanti infortuni, ma voglio guardare avanti”.
Il rapporto della squadra con Sarri? Siete tutti sullo stesso piano… “Sì, tutti giocano e tutti siamo sulla stessa barca. Nel nostro gruppo ci sono giocatori forti, è giusto così”.
Ti trovi meglio a destra o a sinistra? “Già l’anno scorso ho giocato su entrambe le fasce, anche come terzo di difesa. C’è differenza ma non ci sono problemi”.
Domani puoi fare anche il centrale difensivo? “Questo lo decide il mister”.
Quali sono le differenze nella gestione del gruppo tra Inzaghi e Sarri? “Siamo stati cinque anni con Inzaghi, giocando con un diverso sistema. Con Sarri ci sono stati tanti cambiamenti, si lavora di più. Siamo rimasti tutti uniti, tutti pronti a dare il massimo per il gruppo”.
La Lazio cerca di dare continuità dopo il successo contro l’Inter, fallendo nell’intento. Contro il Marsiglia finisce 0-0 al termine di una partita giocata a ritmi non altissimi, con gli uomini di Sarri a soffrire nella prima partite di gara e poi usciti fuori nel finale, non riuscendo però a sfondare.
Le scelte di Sarri Sarri opta sul turnover ragionato: riposo per Hysaj, Luis Alberto, Lucas Leiva e Pedro. Strakosha per Reina è invece una consuetudine in coppa. Seconda da titolare in biancoceleste per Zaccagni, dopo la sfortunata partita contro il Galatasaray, Cataldi in cabina di regia mentre si rivede Acerbi dopo aver saltato l’Inter per squalifica.
Primo tempo di marca marsigliese È il Marsiglia a fare la partita sin dall’inizio. I francesi hanno il controllo del gioco facendo girare palla ma senza realmente dare la sensazione di poter far male ai biancocelesti, tanto che Strakosha deve compiere un solo intervento, su una conclusione velleitaria di Lirola. Lazio che per la prima mezz’ora non tira mai in porta ed esce fuori alla distanza. Gli attaccanti però faticano e a impegnare Pau Lopez è in due occasioni Luiz Felipe.
Sveglia biancoceleste nella ripresa Lazio che scende in campo nel secondo tempo con altro piglio e lo si capisce quando dopo pochi minuti Cataldi mette Immobile nelle condizioni di trovarsi a tu per tu con Pau Lopez. La conclusione finisce clamorosamente fuori. Sarri si gioca la carta Luis Alberto per aiutare la manovra offensiva, l’effetto sembra immediato: lo spagnolo manda in gol Immobile, ma è di poco fuorigioco, poi il centravanti scheggia la traversa da posizione defilata. Qualche fiammata anche per il Marsiglia, ben arginata. Il pari col passare dei minuti sembra uno scenario sempre più concreto e che i francesi iniziano ad accettare di buon grado. La Lazio si spinge disperato per vincere e mettere un’ipoteca sulla qualificazione, ma le speranze si infrangono a quattro minuti dalla fine quando Pau Lopez salva su Pedro da pochi passi. Biancocelesti che mantengono il punto di vantaggio, ma fra due settimane a Marsiglia non sarà facile.
STEFANO FIORE ora in collegamento a ‘QDL‘: “Inzaghi ha ereditato una squadra forte ma che aveva quell’ardore che senza Conte ha perso. Simone è un tecnico diverso, la sua Inter deve trovare ancora un suo equilibrio. Ha smarrito una certa solidità offensiva, è meno aggressiva rispetto alla squadra di Conte. Quello che più di altro sta mancando è il giocatore di raccordo tra mediana ed attacco, Calhanoglu non sta sostituendo al meglio Eriksen. La Lazio ha messo in mostra delle buone cose nella prima fase di campionato, ma anche altre non buone. Sarri sta bruciando le tappe, è già un pelino avanti rispetto a quello che ci si poteva aspettare. Mentre l’Inter sta continuando un lavoro tattico simile a quello di Inzaghi, alla Lazio le cose sono cambiate radicalmente. Soprattutto dal punto di vista tattico per quanto riguarda la linea difensiva. Ci sono ancora tante cose da migliorare, ora in attacco non si aspetta per avere spazio da attaccare, ma si cerca di fare la partita. Ci sono delle cose da sistemare e si nota anche nella gestione di Luis Alberto che deve adattarsi alle necessità della squadra. La Lazio è consapevole della propria forza, ma deve approcciare a tutte le gare nello stesso modo in cui ha fatto sabato sera”
FORMELLO – Giornata di doppia seduta per il gruppo di Sarri che oggi ha incassato la conferma del pieno recupero di Mattia Zaccagni: ieri era tornato ad allenarsi con il gruppo, oggi ha fatto lo stesso nel pomeriggio quando il tecnico toscano ha chiuso un intenso lavoro tattico, iniziato in mattinata con i difensori ed i centrocampisti centrali (Leiva, Cataldi ed Escalante). Ed è proprio da questa prima sessione di lavoro che arriva un’altra conferma. In questo caso tecnica: Patric è in netto vantaggio su Radu per sostituire Acerbi contro l’Inter. Mentre lo spagnolo veniva testato sul centro sinistra della retroguardia al fianco di Luiz Felipe, infatti, il “boss” continuava la sua alternanza con Hysaj da terzino sinistro. Mancano ancora otto giorni, il rientro dei nazionali è ancora lontano, ma gli indizi sembrano già chiari. Ancora assente dal campo Immobile: il programma prevede il suo (tentativo) di rientro in gruppo a partire dalla metà della prossima settimana (accertamenti decisivi lunedì).
L’ex centrocampista della Lazio MARCO PAROLO in collegamento a ‘QDL‘: “Il centro sportivo di Formello è molto bello, sono stati ultimati ulteriori lavori. E’ importante anche l’appagamento estetico per chi lavora tutti i giorni lì, oggi a Formello c’è anche questo. Il discorso comunicazione nei club ora è cambiato. Prima non c’erano i social e altri canali di informazione, ma solo tv e radio. Oggi sembra quasi ci debba essere una notizia all’ora, ogni frase è uno scoop, questo ha portato una sorta di allontanamento. Oggi il calciatore è più restio ad affrontare certi argomenti, poi sono nati i canali ufficiali e c’è necessità di tutelarli. Io sono stato sempre per il parlare liberamente, ma ci sono stati momenti alla Lazio in cui anche noi giocatori sapevamo le cose prima dai siti che dall’interno. Bisogna cambiare la mentalità italiana, in USA c’è il giornalista che va nello spogliatoio che può raccontarti le cose in modo migliore”. Tema comunicazione chiuso, si passa alla nuova Lazio di Sarri: “Ora si parla di Radu perché c’è la necessità di sostituire Acerbi, ma nessuno prima ha chiesto a Sarri qual è la situazione di Stefan e del motivo per il quale ancora non è sceso in campo. Lui ha le sue possibilità con l’Inter, ma nessuno può scegliere meglio del tecnico. Non è un mister che si fa influenzare, certo per il rapporto di amicizia che ho per lui me lo auguro. Ha l’esperienza per giocare certe gare. Discontinuità? E’ proprio un discorso di capacità di resettare e ripartire quando si gioca ogni tre giorni. E’ sempre accaduto nei miei sette anni. Roma, nel bene e nel male, può condizionarti emotivamente. Magari dopo il derby arrivi a Bologna che sei più rilassato e accade quello che abbiamo visto. Gli unici periodi che siamo andati bene è quando abbiamo potuto giocare una volta a settimana. Detto questo, per vincere devi avere i campionati in ogni settore. La cultura della vittoria non posso dire di avercela avuta. Si acquisisce avendo gente che ce l’ha quella mentalità, quelli come Klose che giocano alla morte anche la partitella. Un torneo vince chi è più martello, chi tira più dritto. Secondo Sarri è l’uomo adatto per trovare la soluzione, ma le vittorie si costruiscono durante la settimana. Quando ti dicono che sei bravo non devi crederci e fare di più. Quello con più carattere in questa squadra è Immobile. Ha cultura del lavoro ed ha vinto un Europeo. La cultura della vittoria ad ora non c’è, ma c’è voglia di cercarla. Tutto quello che si sta facendo è per attirare interesse e giocatori. E’ fondamentale anche che ci sia una concorrenza interna che stimoli e non faccia appagare i cosiddetti titolari. Alternative non valide? Secondo nella testa di Sarri questo non c’è, tutto quello che sta facendo è anche per creare questo aspetto. Lui ha vinto alla Juve e al Chelsea, conosce la strada e va seguito. Caratteristiche adatte a Sarri? E’ questione di testa, non di qualità. Ci stanno le difficoltà, ma quando questo accade non devi andare a rifugiarti alle cose che facevi prima. Altrimenti il tecnico perde credibilità. Addio alla Lazio? Siamo stati solo sfortunati che sia accaduto durante la pandemia, non ci ha permesso di avere il saluto dei tifosi. La Lazio ha fatto la scelta giusta, arriva il momento in cui vengono responsabilizzati altri giocatori. La spontaneità nei miei confronti che ho visto nel derby mi ha ripagato. Addio Peruzzi? Era importante nel fare da tramite tra il club e la squadra. Con la sua capacità di relazionarsi, la sua esperienza e carisma riusciva bene. Io non potrei prendere il suo posto, sono troppo coinvolto e legato ai miei ex compagni di squadra per farlo bene. Magari in futuro quando non ci sarà più nessuno (ride, ndr)”
Sarri-Lazio, a che punto siamo? L’ex difensore dell’Empoli, FRANCESCO PRATALI, ora in collegamento a ‘NMM’! #radiosei “Sicuramente il modo di giocare di Sarri è diverso, nel mio primo Empoli dopo dieci giornate eravamo ultimi in classifica. Poi abbiamo fatto la finale play-off e dopo abbiamo raggiunto la serie A. La cosa fondamentale è che ci sia totale disponibilità a sposare la sua filosofia di calcio. Non ci sono mezze misure, o fai come dice lui o vai incontro a difficoltà. Per questa squadra è solo una questione di tempo, in un mese non trovi gli automatismi. Sono certo che tra un mese riuscirà a far vedere il suo calcio che a sprazzi ha già fatto vedere. L’unico dubbio riguarda il fatto che non ha un play ideale per il calcio che vuole fare. Leiva è un grande giocatore ma non proprio ideale per il suo modo di giocare. Sarri vuole un giocatore come Valdifiori o Jorginho che hanno caratteristiche diverse. Non è facile, però, trovare sul mercato quel tipo di calciatore. I difensori sono tutti ottimi giocatori. Anche io all’inizio ero un po’ scettico. Essendo abituato a guardare palla e uomo, ho avuto difficoltà a ragionare di reparto non guardando più l’avversario. Poi sono entrato nei meccanismi ed ho capito che in questo modo nascondi anche i difetti e gli errori del singolo. Basta uno che non crede in questa metodologia per far saltare il banco. E’ un processo che all’inizio può creare problemi. Acerbi ha più di 30 anni, non è abituato a pensare in questa maniera, serve un po’ di tempo. Con un giovane è più facile, anche se poi per esempio Rugani poi ha avuto difficoltà a tornare a lavorare su uomo e palla. Va detto che Sarri non fa solo 4-3-3, la chiave è capire la strada più giusta, ma solo una volta sistemata la fase difensiva. Se prendi uno come Sarri deve costruire un progetto e questo necessità di tempo. La Lazio non deve fare l’errore di non concederglielo. Se lo fanno nel giro di tre anni può portare alla Lazio molto in alto”
Un gol e un assist al derby, poi la super partita contro la Lokomotiv Mosca. In casa Lazio è stata la settimana di Felipe Anderson, che domani proverà a chiuderla al meglio nella gara di Bologna (ore 12.30). Il brasiliano anticipa i temi della partita e non solo, non ci sarà invece quella del tecnico Sarri.
Sarri ha ammesso di aver visto pochi giocatori dal tuo potenziale:
“Sono tanti i calciatori che ha allenato e che con il mister sono migliorati tanto. Sono convinto che con il tempo capiremo quello che vuole il mister”.
In cosa ti senti più forte rispetto al passato?
“Ho sempre voluto lavorare sulla continuità all’interno delle singole partite. Piano piano, nelle ultime gare, lo sto facendo bene. Devo essere sempre attento e disponibile, dal 1′ al 90′. La Nazionale? Se farò bene qui avrò un’altra opportunità, ma ora penso solo alla Lazio”.
Domani mancherà Immobile:
“Sarà difficile, per noi è una certezza. Ci dà profondità, allunga la squadra e fa sempre gol. Chi giocherà al suo posto dovrà aiutarci come lui. Sicuramente chi andrà in campo farà bene, ci sono tanti giocatori forti”.
Si vede che sei felice alla Lazio: ti senti a casa qui?
“Sì lo sanno tutti qui, ho sempre espresso il mio sentimento per l’Italia e la città. Ho sempre mantenuto i contatti con i miei amici qui. Sono felice di giocare qui, mi sento anche più maturo”.
Non sei stato troppo criticato? I numeri sono sempre stati buoni..
“Capisco cosa le persone vogliano dire, so che posso fare la differenza. Prima, quando ero più giovane, non riuscivo a gestire la tanta pressione che mi mettevo. Adesso è diverso, sono sulla strada giusta”.
AUDIO ‘NMM’ – Ascolta l’intervento di ALBERTO DALLA PALMA (Caporedattore centrale Corriere dello Sport): “Da buon toscano, Sarri ha la polemica nel sangue e dopo il derby sta difendendo con dialettica importante il suo mondo e non solo. Il derby gli ha fatto scattare qualcosa di diverso, si sente responsabile di dover tutelare tifosi e società. Era dagli anni 2000 che mancava una figura come lui. Tutto quello che fa e muove la Lazio diventa un motivo di accanimento da parte delle istituzioni. Una tiratina di orecchie a Sarri va per la gestione di Immobile che ora è fermo per infortunio. Speriamo che i danni non siano importanti, ma dopo aver giocato praticamente sempre tra Lazio e Nazionale non è una sorpresa il suo stop”
Ci voleva il derby per accendere la Lazio, che nella prima notte europea all’Olimpico ha battuto la Lokomotiv Mosca con un’autorevolezza improvvisamente riconquistata. Catapultata verso le stelle dal trionfo contro Mourinho, la squadra di Sarri ha cambiato non solo marcia ma proprio il suo atteggiamento in campo: sembra quasi che abbia all’improvviso capito la lezione del Comandante, che prima non riusciva nemmeno a interpretare.
Il 2-0 non dice tutta la verità su una partita che ha lasciato solo un’ombra sulla Lazio: l’infortunio di Ciro Immobile, a cui Sarri ha chiesto più che gli straordinari, forse addirittura l’impossibile. L’ottava partita consecutiva per Ciro, che aggiunte alle due giocate con la Nazionale fanno dieci in 40 giorni: impegni eccessivi, tanto è vero che lo stesso allenatore aveva lanciato l’allarme alla vigilia provocando la risposta piccata (e inedita) della Lega. Si gioca tanto e a distanza troppo ravvicinata, ha denunciato Sarri, che adesso può toccare con mano che cosa può accadere.
Immobile si è fermato, chiedendo la sostituzione, forse in tempo per non causare altri danni ai suoi muscoli stressati: un campanello d’allarme di cui Sarri dovrà tenere conto anche per gli altri giocatori più utilizzati, come Acerbi, Pedroe lo stesso Hysaj, che sembra assolutamente insostituibile. E’ chiaro che Muriqi non è il massimo della vita (anche ieri ha sbagliato un gol da pochi passi), ma Sarri dovrà cercare di gestire Immobile con grande attenzione, essendo l’uomo che può fare la differenza.Recupero palla e possesso, in attesa di partire in velocità: la Lazio sta imparando la lezione di Sarri, probabilmente aveva bisogno di una scossa, arrivata più attesa che mai in un derby ad alta tensione. E da ieri, probabilmente, Mau ha un titolare in più: al suo debutto dal primo minuto, Basicha segnato un gol importante, ispirato da un Pedro che sta diventando sempre più un idolo dei tifosi biancocelesti. Passando dalla Roma alla Lazio, lo spagnolo sembra ringiovanito di dieci anni: corre e rincorre, segna e inventa, miglior interprete del calcio di Sarri. A volte comprare a costo zero paga tanto. Corrieredellosport.it – Alberto Dalla Palma
Ospite di Dazn, Maurizio Sarri analizza così il successo di stasera contro la Lokomotiv Mosca, maturato già nel primo tempo: “Questa è una partita che poteva chiudersi prima e con una vittoria molto più larga, potevamo fare un secondo tempo di completa gestione e invece il risultato era ancora in ballo. È una partita dispendiosa, a 60 ore dalla prossima”.
L’unico limite di stasera può essere che avete cercato di fare un gol ‘troppo bello’? “A tratti diamo la sensazione di essere leziosi, ma è anche quello che chiedo io: la richiesta del palleggio dovrebbe finire in area avversaria ma quando la inneschi non sai dove ti porta”.
Come sta Ciro Immobile? “Mi ha detto che si sente abbastanza bene ma non abbiamo riscontri, la speranza è che sia un risentimento di carattere tendineo, valuteremo domani”.
Lo sente che la prestazione avuta nel derby ha dato qualcosa in più alla squadra? “Non lo so, io so che da due partite siamo stati molto più bravi a muovere la palla, dal punto di vista tattico la squadra stava bene anche prima, ma vanificavamo questo con una cattiva gestione della palla e anche chi ci guarda dall’esterno lo nota”.
Mourinho è tornato a definire la sua squadra ‘piccola’: “Io non mi sono sentito definire da nessuno, io non ascolto niente, non leggo niente e tutto mi striscia sopra. A questi teatrini io non ci sono, Mourinho è un allenatore che stimo e mi sta anche simpatico: se ha queste idee se le tenga”. AUDIO
BRUNO GIORDANO in collegamento a ‘NMM‘: “Ieri ero in un albergo e ho incrociato il Lokomotiv Mosca. Devo dire che sono molto alti e strutturati. Quella di questa sera è una gara da vincere, è decisivo per il girone. Mi auguro che arrivi il risultato e una buona prestazione, anche se dobbiamo scordarci di vedere il Napoli di Sarri. Squadra diversa e tempo fa. Questo non è un girone materasso, è equilibrato e stasera la Lazio se la vedrà con una squadra tosta che alla prima giornata ha pareggiato con il Marsiglia in inferiorità numerica. Giusto che in difesa, Sarri cambi solo sulle corsie esterne. La coppia centrale Luiz Felipe-Acerbi deve continuare a giocare per trovare l’affiatamento. Per il resto, è giusto che si faccia giocare anche quei giocatori che non sono stati impiegati spesso. L’Europa League è una competizione importante, Sarri l’ha vinta, non può non essere un obiettivo ad inizio stagione. Muovere troppe pedine a centrocampo mi sembra un po’ troppo in una gara delicata che dobbiamo vincere. Sembra orientato a tenere fuori due terzi del centrocampo con Akpa e Cataldi, sperando che in corso d’opera non serve l’ingresso dei titolari”
Immobile con un rigore nel recupero salva una Lazio non proprio brillante. Il Toro di Juric ha sfiorato il terzo successo consecutivo, ma l’ha visto sfumare per un fallo ingenuo di Djidji su Muriqi al 92′. Sarri squalificato, ha assistito alla gara dalla tribuna. Il risultato è sicuramente un bicchiere mezzo pieno per la sua squadra, che evita così il terzo ko consecutivo in trasferta. Sul piano del gioco però bisogna sicuramente rivedere qualcosa, soprattutto perché domenica c’è il derby. Il tecnico toscano ha lanciato il 19enne Raul Moro in attacco con Immobile e Felipe Anderson, e spedito Milinkovic-Savic in panchina per la seconda volta nelle ultime tre partite. Sarri aveva chiesto alla sua squadra più coraggio e pressing. Contro il Torino però la Lazio è parsa subito contratta, attenta, ma poco coraggiosa. I biancocelesti hanno concluso verso la porta difesa dal fratello di Milinkovic-Savic soltanto due volte nel primo tempo, mai così poco.Al 10’ Immobile ha visto il portiere fuori dai pali e ha provato il gran gol dalla lunga distanza, ma non è riuscito a trovare la porta. Anche il Torino ha mantenuto un atteggiamento cauto in avvio ma poi, sull’onda dell’entusiasmo per le due vittorie consecutive con Juric, ha cominciato a spingere sempre di più credendo il primo tempo in crescendo. Sanabria ha due occasioni, la più grande al 42’ quando il suo colpo di testa da ottima posizione colpisce la parte alta della traversa grazie anche a un tocco decisivo di Reina. I pericoli arrivano sempre dalla sinistra, dove Ola Aina mette in difficoltà Marusic con le sue galoppate. Sarri nella ripresa inserisce Milinkovic-Savic e Pedro al posto di Luis Alberto e Raul Moro. La Lazio è subito pericolosa con un cross di FelipeAnderson su cui si avventa Pedro che non ci arriva per un soffio. Le forze fresche danno sicuramente qualcosa in più, ma poi il Torino torna a farsi più pericoloso, come era successo nel primo tempo. Al 68′ Ansaldi sfiora il gol con un diagonale potente deviato da Lazzari. Il gol comunque arriva al 76′: lo segna Pjaca con un colpo di testa da bomber tre minuti dopo il suo ingresso in campo. Sovrastato Lazzari nello stacco. La Lazio è alle corde e il Toro sfiora il raddoppio: all’80’ Reina nega il raddoppio a Pjaca con una grande parata. Immobile si vede solo all’88’, quando di testa su calcio d’angolo colpisce la traversa. Sembra finita, ma al 91′ Djidji abbatte ingenuamente Muriqi in area: dal dischetto Immobile spiazza Milinkovic-Savic con grande freddezza e salva la Lazio. Corrieredellosport.it
TURIN, ITALY - SEPTEMBER 23: Ciro Immobile of SS Lazio competes for the ball with Gleison Bremeo of Torino FC during the Serie A match between Torino FC v SS Lazio at Stadio Olimpico di Torino on September 23, 2021 in Turin, Italy. (Photo by Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images)
GIORGIO VENTURIN in collegamento a ‘NMM‘: “L’idea della Lazio di Sarri è quella di un working in progress. E’ un tecnico che pretende molto, ha idee ben chiare, immagino che in questo momento sia soddisfatto a metà. Juric ha avuto un impatto migliore, credo abbia influito molto anche il suo lamento per un mercato che poi alla fine hanno portato giocatori importanti. Anche lui ha bisogno di tempo. Stasera tra Torino e Lazio mi aspetto una bella gara. I giocatori di qualità ci sono, l’idea è quello di una Lazio che proverà a fare la partita con i granata che agiranno di rimessa. Cataldi al posto di Leiva? Con il Cagliari ha fatto molto bene. E’ un duttile, penso possa fare anche il centro-mediano, può fare molto bene già da stasera. Non ho idea di come possa finire, chiaro che la Lazio deve tornare a fare i tre punti. Derby? Con due tecnici nuovi, c’è grande aspettativa da entrambe le parti. Qui entrano in gioco motivazioni ed episodi che in queste gare sono determinanti. Vige la regola una gara alla volta, penso che la squadra di Sarri stia pensando solo alla gara di questa sera. Sarri-Zeman? Forse qualche analogia c’è, ma il modo di giocare è diverso anche se il sistema di gioco sembra lo stesso”.
Tra le voci del bilancio diffuso dalla Lazio, quelle più particolari si trovano nella sezione acquisti e cessioni. La Lazio ha comprato a titolo definitivo sei giocatori nell’ultima sessione (Basic, Hysaj, Felipe Anderson, Romero, Pedro e Kamenovic) per un esborso complessivo di 7,2 milioni (esclusa Iva) più 0,9 di premi. Una cifra quasi interamente addebitabile a Basic, prelevato dal Bordeaux previo pagamento di 6,8 milioni elargibili in tre anni. Zaccagni infatti è arrivato in prestito per 200 mila euro con riscatto obbligatorio a 7 milioni.
Per quanto riguarda le cessioni, invece, Caicedo è stato ceduto a titolo definitivo al Genoa per 2 milioni in premi che scatteranno nel 2022. Kiyine (Venezia) e Correa (Inter) sono quelli che di fatto hanno sbloccato il mercato in uscita: l’ex Salernitana con 400 mila di prestito e riscatto condizionato alla salvezza per 2,8 milioni più premi, l’argentino grazie ai ai 5 milioni di prestito oneroso pagati dal club nerazzurro, 1 di premio a inizio 2022 e 25 di riscatto obbligatorio in tre annualità.
Il dato più curioso in assoluto, però, è senza dubbio quello che riguarda la cifra spesa per acquistare Akpa Akpro, che nel bilancio è salita dai 99.337 euro dello scorso anno a ben 12,7 milioni. Secondo quanto fatto sapere dal club biancoceleste, questo ammontare sarebbe comprensivo dei premi che scatteranno nelle stagioni future al raggiungimento di determinati obiettivi. L’ivoriano ha rinnovato il contratto con la Lazio sino al 2025. Corriere dello Sport
Come accaduto prima di Milan-Lazio, anche oggi, alla vigilia della gara con il Torino, non parlerà Maurizio Sarri. Al posto del tecnico, che domani non sarà in panchina perché squalificato (non è stato accettato il ricorso), tra poco a Formello in conferenza ci sarà Hysaj, uno dei nuovi acquisti estivi.
Sei il calciatore più utilizzato da Sarri in carriera: in cosa vi sentite cambiati, tu e il mister, rispetto agli inizi? “Siamo un po’ più maturi sotto tanti punti di vista. Entrambi siamo andati a fare anche le nostre esperienze fuori. Il mister lo vedo carico e ancora più motivato. Vedo che gli piace lavorare con la Lazio”.
In estate hai scelto la Lazio nonostante le tante proposte: è stata decisiva la presenza di Sarri? “Sicuramente è stato un motivo in più, ma già avevo idea di venire alla Lazio, una squadra molto forte”.
Chi ti ha impressionato come nuovo compagno? “La Lazio ha dato fastidio a tutti, ci sono tanti giocatori forti. Ciro Immobile è uno dei più forti, quando ce l’hai contro ti dà noia, ora dico che sono fortunato. Ci sono anche Luis Alberto e Milinkovic…”.
Quanto tempo vi manca per diventare una squadra di Sarri? “Per alcuni giocatori che erano qui, dopo anni di 3-5-2, non è facile cambiare modulo. Sarà una cosa veloce: con il mister in campo e gli allenamenti che stiamo facendo in poco tempo torneremo in forma. Il Torino è molto forte, bisogna andare convinti e pensare che siamo la Lazio. Dobbiamo credere in noi stessi. Dove possiamo migliorare? Sono tanti gli aspetti, ma con la disponibilità che c’è sono fiducioso. Prima o poi ci divertiremo”.
Domenica c’è il derby, ne state già parlando? “No, nessuno ne parla. Prima c’è il Torino e abbiamo visto che non dobbiamo mai sottovalutare gli avversari”.
Conosci bene i due portieri della Lazio: con Reina ci hai giocato a Napoli, con Strakosha in nazionale… “C’è un patrimonio importante, sono due campioni che si stanno giocando il posto. Mi è dispiaciuto contro il Galatasaray per l’errore di Strakosha, ma è un professionista. Sono contento che i tifosi domenica lo abbiano applaudito, è stato un gesto importante per tutti noi, sappiamo che la tifoseria ci supporta sempre”.
Non ci sarà domani contro il Cagliari Maurizio Sarri, squalificato per due giornate dopo gli episodi di San Siro. Il tecnico della Lazio presenta comunque la gara dell’Olimpico alle 15.30 nella consueta conferenza stampa della vigilia.
Domani c’è il Cagliari: che risposte chiede alla Lazio? “Partita difficile per due motivi. Il Cagliari ha un valore superiore rispetto ai risultati ottenuti e poi, avendo cambiato allenatore, i giocatori avranno più motivazioni. Non dobbiamo aspettarci niente di facile. Come sto vivendo la vigilia? Bene, ho già detto quello che penso sui fatti di San Siro. Ho pochi mezzi di difendermi in giustizia ordinaria, ma cercherò di sfruttarli tutti”.
I centrocampisti titolari della Lazio sono adatti al calcio che vuole lei? “Noi abbiamo dei quinti a cui stiamo cercando di far fare i quarti. Abbiamo degli interni offensivi abituati a giocare con una punta. A tutti stiamo chiedendo qualcosa di diverso. Leiva, Luis Alberto e Milinkovic hanno grande dinamismo, magari non hanno punte di accelerazioni ma hanno quantità. Tutti pensano che pressare richieda un grande sforzo fisico, ma in campo sei corto e tieni bene le distanza corri di meno. Questi tre giocatori hanno qualità e possono adeguarsi a qualsiasi modo di giocare”.
La senti la vicinanza della società? “Non mi sento in difficoltà. A livello tattico, non ancora dal punto di vista qualitativo, ho visto tanti miglioramenti giovedì contro il Galatasaray. Purtroppo le partite vengono valutate per i risultati e per la qualità, in pochi possono giudicare la tattica. Il nostro è un percorso lungo, abbiamo bisogno di tempo perché abbiamo cambiato tutto. C’è aria di grande disponibilità, i ragazzi sono molto applicati anche se ancora non c’è una piena comprensione delle idee. Non c’è bisogno adesso di alcun supporto della società”.
L’inserimento di Basic a che punto è? “Basic è un giocatore che al Bordeaux giocava in maniera molto offensiva, era quello che si inseriva di più. Piano piano lo stiamo cercando di inserire, sarà un processo più lungo rispetto a giocatori che già conoscono il calcio italiano”.
I tifosi vogliono tutti e subito: le dà fastidio la smania dell’ambiente? “Non so che ambiente cosa intendete, qui a Formello c’è un’aria tranquilla”.
Gli errori che abbiamo visto, come quello di Strakosha, a cosa sono legati? “Abbiamo sbagliato tecnicamente, sia con il portiere che davanti la porta avversaria. La squadra ha giocato su un campo difficile, entrando con buona personalità. I primi 20 minuti sono stati nettamente a nostro favore”.
Il tecnico biancoceleste Maurizio Sarri è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della gara Galatasaray-Lazio:
“Terim ha lasciato in Italia un ricordo indelebile. È stato un tecnico amato a Firenze quando ha gestito la Fiorentina. Questi grandi allenatori come lui li ho studiati tutti. L’Europa League è una manifestazione bellissima. Il campionato è un torneo più lungo e concede, alla fine, l’idea globale della stagione che si è svolta. Ho avuto la fortuna di giocare una finale bellissima tra due squadre inglesi e questo tipo di partita di regala delle emozioni enormi. Quest’anno l’Europa League sarà ancora più complessa rispetto al passato.
Basic in questo momento è un centrocampista interno in grado di potersi anche inserire. Domani schiererò la miglior formazione possibile, sceglierò i giocatori che mi daranno più garanzie. Non ci possiamo permettere stravolgimenti perché ancora non abbiamo un’identità così forte da poter cambiare tanto. Domani valuterò la squadra e deciderò chi avvicendare. Domani dobbiamo dare una risposta a noi stessi e, se ci riusciremo, saremo contenti anche per i nostri tifosi. Finora abbiamo svolto due buone gare ed una no: per me era prevedibile, chi non se lo aspettava non si è ancora reso conto di ciò che stiamo facendo.
Non mi aspettavo due giornate di squalifica in campionato. Sono stato minaccioso perché ho chiesto ad un ragazzino di portare rispetto, mentre nel frattempo c’era un calciatore del Milan che teneva un nostro giocatore per il collo. Nel sottopassaggio ho detto all’arbitro che mi ha fatto prendere in giro per un quarto d’ora da un ragazzino per poi espellermi, lui ha ravvisato due bestemmie che non ho mai proferito. Ho anche tre testimoni ed ho avvisato i miei legali: se ci sarà una sola possibilità su un milione voglio procedere per vie legali. I primi che devono sapere chi andrà in campo sono i miei calciatori e devono saperlo da me. Muriqi lo tengo in considerazione sin dall’inizio e si sta impegnando tantissimo: lo scorso anno è stato criticato ingiustamente, quest’anno si ritaglierà uno spazio importante anche lui. Domani farà parte della partita, devo ancora decidere se lo farà dall’inizio o se a gara in corso”.
ANTONIO MANICONE, storico vice allenatore di Vladimir Petkovic nel Bordeaux ed ex tecnico della Lazio, ai microfoni di Radiosei nella trasmissione ‘9 GENNAIO 1900‘ parla di Toma Basic: “E’ un ottimo giocatore, con Sarri farà molto bene, può crescere ulteriormente. La sua giusta collocazione la trova il tecnico, mezzala o centrocampista centrale, dipende anche dalle caratteristiche dei compagni di reparto”
È tutto da scoprire. Sarrifarà turnover oppure no. Domani la Lazio partirà per Istanbul, dove giovedì sarà chiamata ad affrontare il Galatasary per il debutto in Europa League. A Formello non manca nessuno, ci sono tutti. Sul terreno di gioco, non prova granché, solo un timido approccio di Radu testato sulla corsia sinistra e non al centro. Una piccola indicazione. Ma sono tanti che sperano in un’occasione, come i nuovi arrivati Basic e Zaccagni, ma anche Escalante e Cataldi, e soprattutto Muriqi. Per lui, ex del Fenerbahce, la gara di giovedì è quasi un derby. Da vedere se il tecnico gli darà una chance oppure proseguirà con Immobile.Nella giornata di domani, tutto sarà più chiaro. La Lazio sosterrà una leggera seduta nella mattinata, difficile che il tecnico proverà qualcosa, ma forse qualche indizio si chi potrà sperare o meno di giocare ttolare ci sarà. A centrocampo uno tra Luis Alberto e Milinkovic riposerà, forse anche Leiva. In difesa la curiosità maggiore, con la possibilità di vedere Patric e Radu dall’inizio, con lo spagnolo in rampa di lancio, anche perché molto stimato dal tecnico. A destra dubbio tra Lazzari e Marusic. Infine piccola ma non meno importante menzione per Francesco Acerbi, diventato papà di Vittoria. È stato festeggiato da tutta la squadra. Ilmessaggero.it
AGGIORNAMENTO – La Lazio non ci sta: il club biancoceleste farà ricorso contro la squalifica di Maurizio Sarri, fermato per due turni dal Giudice Sportivo in seguito al rosso rimediato al termine della sfida contro il Milan. Tuttomercatoweb.com
Arriva la decisione del Giudice Sportivo in merito all’espulsione di Maurizio Sarri nel post partita di Milan-Lazio. Due giornate di squalifica per il tecnico biancoceleste. La nota del Giudice, Gerardo Mastrandrea, recita: “Due giornate per aver, al termine della gara, sul terreno di gioco, cercato uno scontro verbale con un calciatore della squadra avversaria, assumendo un atteggiamento intimidatorio e inveendo contro il medesimo con parole minacciose (prima giornata); nonché successivamente al provvedimento di espulsione, per avere, nel tunnel che adduce agli spogliatoi, contestato la decisione arbitrale proferendo espressioni blasfeme (seconda giornata)”. Il tecnico della Lazio, al triplice fischio dell’arbitro Chiffi, era entrato in campo per prendersela con Saelemaekers: “Devi portare rispetto!”, la frase urlata contro il giocatore rossonero. Poi nel post partita la spiegazione:“Mi ha fatto un gesto che a persone più anziane non si fa. Poi, però, si è risolto tutto perché Ibrahimovic l’ha portato a chiedere scusa”. Sarri non sarà in panchina contro Cagliari e Torino. Rientrerà per il derby del 26 settembre.
Una marcatura asfissiante da parte di Tonali e Luis Alberto è rimasto imbrigliato nel pressing rossonero. Il Mago non è riuscito ad incidere nel match contro il Milan, ma non si perde d’animo e guarda alle prossime partite con estrema fiducia. Su Instagram il suo pensiero: “Non è stata la partita che volevamo fare, abbiamo ancora margini di miglioramento e sono sicuro che presto torneremo a divertirci e farvi divertire come vogliamo e come meritate. Questo ci serve da lezione e ci dia stimolo per lavorare ancora di più”.Con il Galatasaray, in Europa League, l’occasione del riscatto. C’è poco tempo per pensare agli errori fatti. Ma ecco subito la possibilità di tornare alla vittoria e mostrare il miglior calcio.
Maurizio Sarri, allenatore della Lazio, dopo la sconfitta rimediata sul campo del Milan è intervenuto al microfono di Dazn: “Niente di particolare. Un ragazzo ha fatto un gesto che a persone più anziane non si fa, ma poi è finito tutto perché Ibra l’ha portato a chiedere scusa. Saelemaekers? Sì, ma sono cose da campo. Nulla di particolare”.
Sui problemi di stasera a centrocampo. “Il problema è che se diventi attendista e aspetti con una linea più alta di centrocampisti poi la palla filtra per forza. Se avessimo alzato il baricentro e fossimo andati nella metà campo avversaria i palloni sarebbero stati meno. Il problema è a monte”.
Qual è la prima cosa che vorresti vedere dalla tua squadra da qui in avanti? “Cambiando il modo di giocare deve cambiare il modo di pensare. In campo mezzo secondo di pensiero succede e questo ti porta ad essere in ritardo. La squadra deve avere il coraggio di andare a difendere nella metà campo avversaria. Questo ci costa pazienza, ma se si perdono le partite non giocando il nostro calcio è più presente”.
Temeva potesse arrivare una prestazione come quella di stasera? “Quando vieni dalla sosta per le nazionali l’incognita è tripla perché è un processo strano: vai a giocare in un gruppo diverso, in maniera diversa, per obiettivi diversi e poi torni qui. Al di là dell’aspetto fisico. Ci sono anche le problematiche mentali. Per cui queste sono partite in cui l’incognita è forte, soprattutto per squadre come noi che ancora non hanno un’identità ben definita”.
Qual è la cosa che ti ha sorpreso di più negativamente della prestazione di stasera? “Abbiamo fatto una partita contraria rispetto a quello che proviamo per tutta la settimana. Ci siamo messi ad aspettare l’avversario nella nostra metà campo, questo per me è fonte di delusione. Poi però bisogna essere lucidi, capire che gli sto chiedendo cose a cui non erano abituati, per cui certe partite possono venir fuori”.
Quanto sono larghe le spalle di Immobile per allontanare le critiche che riceve in Nazionale? “Non siete molto normali, nessuno a livello di media. Per alcuni contano i numeri, per Ciro non contano i numeri. Ciro ha dei numeri per cui è inattaccabile. L’Italia ha vinto un Mondiale con un attaccante che ha segnato meno. La Francia ha vinto un Mondiale con Giroud a zero gol. E’ un grandissimo attaccante, è stato utile in mille maniere in Nazionale. Vedo che i numeri contano molto per certi personaggi e contano meno per altri personaggi”.
Alle undici di mattina, quando le telecamere societarie avevano “staccato” dal campo di allenamento per la rifinitura della Lazio, Sarri i è concentrato sul piano di aggressione al Milan e ha cominciato a provare più volte il pressing con palla a Maignan, nuovo portiere rossonero. Ha studiato le uscite di Pioli dalla linea difensiva e ha chiesto ai suoi giocatori di usare personalità e coraggio, di mantenere il baricentro alto e le distanze rispetto alla palla e ai compagni, di non avere paura a mettere sotto il Milan. Vuole andare a prendere i rossoneri nella propria area di rigore. Ha preparato una partita d’attacco che dovrà diventare il suo nuovo manifesto della Lazio o almeno indicargli la strada, dando le risposte attese. La prestazione, per il mister cresciuto a Figline Valdarno, conterà più del risultato. Per questo motivo, avanti tutta, cercando di capire se gli undici titolari pronosticati potranno reggere questo tipo di calcio così intenso e pieno di corsa. Immobile a disturbare Tomori e Romagnoli. salirà anche Luis Alberto (o Milinkovic) per prendere in consegna l’altro centrale rossonero. Anderson e Pedro, in fase di non possesso, resteranno larghi e andranno a marcare Calabria e Theo. Leiva si occuperà di Tonali e Milinkovic di Kessie. Questa la fotografia quando il Milan rimetterà in gioco con il portiere. Altro discorso con palla a Reina. Ci sarà da divertirsi, da osservare, da prendere appunti. Per la Lazio si tratta di un autentico banco di prova. Le sofferenze difensive di Empoli, la prova champagne con lo Spezia. Ora sale il livello. Servono conferme e davanti c’è il Milan da Champions di Pioli. Sarri, anche alzando il baricentro, non ha smarrito l’idea del contropiede e del gioco verticale. Felipe in gol con lo Spezia con un lancio di Reina. E poi l’asse con Milinkovic per innescare Lazzari, a cui il tecnico non vorrebbe rinunciare. Marusic è in leggero vantaggio ma non ci sono certezze. Vedremo a San Siro, dove la Lazio è a caccia della terza vittoria di fila in avvio di campionato. È successo in precedenza solo due volte: 1974/75 e 2012/13. Corriere dello Sport. Laziopress.it
Tutti si aspettavano la consueta conferenza della vigilia di mister Sarri, invece in sala stampa c’è Mattia Zaccagni. Il 26enne ex Verona, l’ultimo acquisto estivo, alle 14 si presenterà oggi ai media e ai suoi nuovi tifosi. Domani esordirà in biancoceleste contro il Milan anche se partirà dalla panchina.
Dove verrai schierato da Sarri? La Lazio può essere il trampolino di lancio per raggiungere la Nazionale? “Sono molto contento di essere qui, la Lazio è una grande occasione. Ho subito notato che c’è un gruppo fantastico. Ricoprirò più o meno lo stesso ruolo in cui giocavo all’Hellas”.
Quanto è stata decisiva la tua volontà nella trattativa? “Appena ho saputo della Lazio non ho esitato. Ho subito detto sì, sono convinto che con Sarri migliorerò tanto. Al di là del tecnico, uno dei migliori, la Lazio è un grande club con tanta storia”.
Puoi esordire a San Siro: non male come esordio… “Ho esordito in A contro l’Inter lì. Sarà un nuovo inizio, sono molto contento di farlo con questa maglia”.
Quali sono i tuoi obiettivi? E quelli della squadra? “Io cercherò di fare il meglio possibile e giocare con costanza. A livello collettivo, secondo me, dobbiamo pensare di partita in partita e provare a vincerle tutte”.
Tra poco ci sarà il derby: sei emozionato? “È il più importante d’Italia. Anche dalla televisione si percepisce il calore della città. Sono molto carico”.
La concorrenza con Pedro e Felipe Anderson è stimolante? “Deve essere solo un onore per me. Ho dei grandi compagni di reparto e penso di poter imparare tanto da loro”.
FORMELLO – Vigilia di conferme in ottica Milan per Maurizio Sarri che questa mattina per il secondo giorno di fila ha avuto tutta la rosa al completo. Lazzari é totalmente recuperato, il ballottaggio con Marusic é apertissimo, con il montenegrino che mantiene un leggero vantaggio. Il resto della squadra è ribadito: Zaccagni e Basic partiranno dalla panchina, Luis Alberto affiancherà Leiva e Milinkovic a metà campo, Pedro e Felipe scorteranno Immobile in avanti. Confermato anche il rientro di Luiz Felipe in difesa.
PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3): Reina Marusic Luiz Felipe Acerbi Hysaj; Milinkovic Leiva Luis Alberto; Pedro Immobile Felipe Anderson
Ha ritrovato il sorriso, Pedro. Dalla Roma alla Lazio, stessa città, ma altri stimoli. Un affare immediato sferrato dal ds Igli Tare su impulso di Sarri, che lo aveva già allenato al Chelsea. Subito fondamentale nello scacchiere del tecnico, lo spagnolo ai microfoni di Lazio Style Channel ha parlato del momento: “Mi piace la canzone della Carrà, ‘Pedro’, è un piacere che tutti i tifosi mi cantino questo brano. La Carrà è un mito anche in Spagna ed è bello. La canzone, speciale, ricorda quando sono arrivato qua. Non mi aspettavo questa accoglienza di compagni e tifosi. Una bella sorpresa. Venivo dalla Roma, non era facile. L’accoglienza è stata perfetta, mi hanno fatto subito una bella impressione. Lavorare con Sarri è un’allegria, una bella persona e un grande tecnico. Alla Roma stavo vivendo una situazione difficile da fuori rosa. Non ho parlato con allenatore e dirigenti. Mi dicevano che dovevo andare via. Ho parlato con Sarri e ho colto la possibilità bellissima di venire qua. Sono felice di essere alla Lazio e di lavorare qui. E i tifosi, fin dal primo giorno, mi hanno accolto benissimo. Voglio fare tanto per questa squadra. Il gol al derby? È il passato, non voglio parlare molto della Roma. Sono qui per lavorare tanto per Sarri che mi ha dato fiducia. Voglio dare tutto per la Lazio. Penso solo a questo”.
Pedro e il lavoro con Sarri
“Sarri ha una idea chiara di gioco. Puoi farlo in Serie A, in Premier League, in Liga. Se hai le idee chiare di gioco puoi fare bene ovunque. Lui lavora ogni giorno e trasmette l’idea a tutti i giocatori. Il campionato è iniziato bene, ora dobbiamo continuare così. Qui ci sono tanti calciatori bravi: Felipe Anderson, Immobile, Milinkovic, Luis Alberto. Giocano con qualità e testa. Così è più facile giocare per me e ambientarmi. Non sai mai cosa ti aspetta quando arrivi in un nuovo club. Alla Lazio c’è voglia. Dopo due giorni ho subito giocato ad Empoli. Conosco bene Sarri, la sua filosofia non è facile da capire. Ma quando la squadra apprende diventa bello. Già nove gol segnati. Il campionato è difficile e lungo, dobbiamo continuare così per fare una grande stagione”.
L’esame Milan e la voglia di vincere
“Una partita tosta, difficile. Il Milan è aggressivo, ha grandi giocatori. Difficile vincere, ma è una grande opportunità di fare qualcosa di buono. Ho sempre voglia di vincere. Quello che dico nello spogliatoio quando mi chiedono qualcosa rispondo: lavorare per vincere. L’obiettivo finale è questo e vincere trofei. Meno male che gli stadi sono aperti, il pubblico è una parte fondamentale di questo sport. Senza tifosi non c’è gusto. All’Olimpico, con i tifosi, è stata un’allegria. Un giocatore con tanta esperienza vuole il tifo. C’è altra ambizione con i tifosi intorno. La maglia numero nove? Un numero libero che ho portato anche in nazionale. Qui hanno giocato tanti grandi giocatori. De La Pena e Mendieta sono importanti per la storia della Spagna. Per me è un privilegio giocare alla Lazio. Luis Alberto? Non so perché non va in nazionale, è fortissimo. Tutti hanno visto il Mago. Ha qualità, è un calciatore diverso. La domanda la faccio a Luis Enrique. Per me è da nazionale. Lavorare con Sarri vuol dire sempre imparare. Al Chelsea ho subito capito la sua idea di calcio e mi piace. È una persona molto importante per me, insieme abbiamo vinto l’Europa League. Poi cito Guardiola, lo ringrazio perché mi ha fatto vincere tutto al Barcellona. Luka Romero e Raul Moro? Hanno un grande futuro. Lavorano bene e cerco di insegnarli qualcosa. Sono sicuro che giocheranno tanto, ci sono qualità e personalità. Sono il futuro della Lazio. Messi via dal Barcellona? Non se lo aspettava nessuno. Ha giocato tutta la vita lì. Ama i blaugrana. Difficile capire cosa sia successo con il presidente. Parliamo di una sorpresa, gli auguro il meglio a Parigi. Il potenziale della Lazio è alto, ma pensiamo al Milan. Avanti passo dopo passo”. Corrieredellosport.it
AUDIO ‘NMM’ – Ascolta l’intervento di BRUNO GIORDANO: “Milano test importante anche per capire quanto la Lazio possa sostenere una squadra così offensiva contro una grande squadra. Il suo equilibrio e gli eventuali correttivi da apportare. Marusic-Lazzari? Inutile rischiare l’ex Spal visto che il primo è come un titolare. Certo che se dovesse giocare Lazzari per lui sarebbe un esame significativo in fase difensiva”.
Ci ha dato un taglio, alle critiche. Un saluto da Salvatore, barbiere di fiducia del Fleming, “figaro” di spogliatoio. Una spuntatina ai capelli, un selfie smagliante e via di corsa a Formello. Il ritorno al sorriso e alla vita felice di sempre si è completato ieri, quando Ciro Immobile è apparso raggiante su Instagram e scattante in campo, tutto in tiro. È in pace con sé stesso e con il mondo che lo circonda. In mattinata ha lavorato in palestra con centrocampisti e attaccanti, nel pomeriggio ha partecipato alla partitella. Look rimodellato, status psicofisico ricaricato. È pronto per San Siro, l’ultrabomber della Lazio. È stato accolto con gioia a Formello, officina dell’umore e degli sprint. È stato rinfrancato da Sarri e dai compagni, in tanti si sono schierati in sua difesa dopo gli attacchi ricevuti in Nazionale. Ciro ha smaltito stress e affaticamento, viaggia spedito verso Milano, mulinando le gambe. Ai rossoneri ha segnato 7 volte, 6 gol indossando la maglia biancoceleste. Sarri ha ritrovato tutti i nazionali, gli ultimi arrivati sono rimasti a riposo (Strakosha, Marusic, Hysaj, Acerbi e Muriqi). Ha riposato anche Milinkovic per il secondo giorno di fila, non suonano allarmi. Sergej è atteso in gruppo oggi, sta smaltendo un po’ di stanchezza. A pieno regime è tornato Lazzari, in mattinata ha lavorato tatticamente con le due linee di difensori schierate da Sarri. Nel pomeriggio ha partecipato alla partitella, per non sforzarlo troppo gli è stata risparmiata la parte finale (sostituito da Floriani Mussolini). È l’unico dubbio che Sarri deve sciogliere, se rischiare Lazzari reduce da un’elongazione al polpaccio, o se lanciare dal primo minuto Marusic. È pronosticabile la stessa Lazio che ha asfaltato lo Spezia prima della pausa, quella a 5 stelle con Luis Alberto, Milinkovic più il tridente Felipe-Ciro-Pedro. In porta ci sarà Reina, in pole per giocare anche in Europa. In difesa rientrerà Luiz Felipe accanto ad Acerbi. Hysaj si piazzerà a sinistra. Leiva è inamovibile in regia. In panchina si terrà pronto Zaccagni, pronto a subentrare nella ripresa e ad esordire con la Lazio. Ieri è stato provato nel tridente composto con Pedro e Ciro. In campo, dopo giorni, si è rivisto Kamenovic, ha partecipato alla partitella da terzino sinistro. È rientrato dall’U21 serba dopo il mancato tesseramento del 31 agosto. La Lazio e il suo manager Kezman hanno trovato un nuovo accordocon il beestare del Cucaricki. Kamenovic si allenerà a Formello e sarà tesserato a gennaio. Fino ad allora non potrà giocare, solo allenarsi. Dopo Basic, è il nuovo candidato al premio pazienza e fedeltà. Corriere dello Sport. laziopress.it
Il Felipe Anderson 2.0 è appena iniziato. Il brasiliano è tornato alla Lazio dopo l’addio nel 2018. Un ritorno voluto da Maurizio Sarri, dal ds Tare e dallo stesso calciatore. Il legame è rimasto forte, ora è ancora più saldo: “Sembra di non essere mai andato via. Dal primo giorno del ritorno mi sono sentito felice. C’è un bell’ambiente. I calciatori vecchi e nuovi mi hanno accolto benissimo. L’anno scorso sono venuto in vacanza qui, mancavo da due anni. Sembrava che ancora giocassi qua, nessuno aveva dimenticato nulla. Mancava solo dire: ‘Dai domenica c’è la Lazio…’. Sono motivato, questa di tornare è la scelta migliore. Volevo sentire di nuovo questa atmosfera, ho subito detto sì”, le sue parole a Lazio Style Channel.“In Inghilterra ho lavorato tanto sulla forza e sull’intensità, sono cresciuto tanto. In Premier non pensano molto alla tattica, qui in Italia è importantissima. Il primo anno è andata bene, il secondo non tanto. Poi da entrambe le parti c’è stata la decisione di lasciarsi. Rimane comunque una bella esperienza al West Ham. Anche Sarri mi ha spinto a venire qui, contro di lui era difficile giocare. Ci siamo affrontati a Londra. Le sue squadre si divertono molto. Glielo abbiamo chiesto: ‘Vogliamo divertirci anche noi”. Ci ha risposto che serve solo lavorare. Bello sentire che un allenatore ti vuole in squadra. Io voglio lavorare sodo per ripagare la fiducia del tecnico, dei tifosi. Mi sento più forte, sono in pace e chiedo di divertirmi. Mi importa cosa accade alla squadra, non i gol. Vincere conta e sicuramente è bello aiutare la squadra. Lavoriamo per la Champions League”.“Immobile? In campo c’è sempre e segna. Difficile vedere un attaccante come lui. É un leader, si prende cura di tutti, sente la responsabilità della squadra. In Nazionale ci sono tanti calciatori, nel suo momento farà la differenza, i numeri parlano per lui. E qui deve stare tranquillo: gli faremo segnare tanti gol. Con lo staff sto lavorando per prendere la miglior forma e ogni giorno mi sento meglio. In pochissimo tempo arriveremo a quella costanza che serve. Mi sento più forte rispetto a quando ero qui. Questa è l’eta giusta, sono più maturo come calciatore e uomo. Mi mancava giocare. I tifosi hanno avuto un ruolo determinante per farmi ritornare qua. Mi hanno sempre sostenuto e voluto. Obiettivo gol? Ho sempre degli obiettivi. Il primo è aiutare la squadra a vincere tutte le partite possibili. Se facciamo il nostro si va forte”.”In questi ultimi anni la Lazio ha vinto tanto. Bello stare in un club che ha grandi ambizioni. I calciatori si allenano per vincere, anche le partitelle in allenamento. Nessuno vuole mai perdere. Ho ritrovato una squadra più competitiva, cattiva, ambiziosa. Vogliamo vincere a tutti i costi. E anche Sarri è così. Insieme faremo grandi cose. L’avversario più forte? Van Dijk in Premier League. Era in una fase incredibile, non si passava. Il compagno più forte è Milinkovic-Savic. É cresciuto tanto. Tutti i miei compagni li ho seguiti sempre, l’amicizia è incredibile. Luka Romero e Raul Moro? Luka diventerà speciale, difficile vedere un calciatore così piccolo con la sua esperienza. Quando siamo giovani andiamo d’istinto, lui non è così. Stesso discorso per Raul. Hanno umiltà e andranno lontano. Provo ad aiutarli come in passato altri hanno fatto con me. Io chiedevo tanto, non accettavo di sbagliare. Ma nel calcio alcune cose vengono naturali, uno sbaglio non può far andare tutto male. Serve leggere i momenti, rischiare quando c’è fiducia. Lotito? Un rapporto bello, ha creduto in me fin da quando mi ha portato qui. Lo ringrazio come ringrazio Tare. Mi hanno preso da infortunato. I rapporti sono rimasti sempre ottimi, è stato facile tornare. Il Milan? Ci vuole tempo per arrivare a certi livelli. Bello vincere le prime due e contro i rossoneri sarà una bella partita. Dobbiamo credere nel vincere contro tutti. Stiamo lavorando proprio per questo”. Corrieredellosport.it
EMPOLI, ITALY - AUGUST 21: Sergej Milinkovic Savic of SS Lazio celebrate the first goal of his team with his team mates during the Serie A match between Empoli FC v SS Lazio at Stadio Carlo Castellani on August 21, 2021 in Empoli, Italy. (Photo by Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images)
@sergej___21 con il @acmilan taglierà il traguardo delle 250 presenze con la maglia della @official_sslazio. 48 reti segnate, superato @stefanomauriofficial, a 3 reti da Pavel #Nedved per diventare il centrocampista più prolifico della storia biancoceleste. E al Diavolo non ha mai segnato…
FORMELLO – Tre giorni al Milan, con la doppia seduta di lavoro di oggi entra nel vivo la vera preparazione alla gara del Meazza contro l’ex Pioli. Questa mattina Sarri ha iniziato a ritrovare i primi nazionali, rientrati nelle ultime ore dagli impegni con le proprie rappresentative. Immobile potrebbe tornare a svolgere l’intero lavoro con il gruppo già nel pomeriggio. L’affaticamento muscolare è lieve, sarà gestito ma non rischia di saltare i rossoneri. Già in campo Marusic (sempre presente nelle tre gare del Montenegro): è in vantaggio su Lazzari per completare la difesa con Luiz Felipe, Acerbi ed Hysaj, ma l’ex Spal oggi ha completato la sua tabella di marcia individuale per smaltire definitivamente il risentimento al polpaccio accusato con lo Spezia. Dopo due giorni di lavoro differenziato, questa mattina è rientrato in gruppo: a meno di contrattempi sarà tra i convocati, a Milano dovrebbe partire dalla panchina. Nel pomeriggio in programma le prime prove tattiche: Luis Alberto verso la conferma di una maglia da titolare a metà campo, in attacco Pedro e Felipe partono avanti rispetto il neo-arrivato Zaccagni.
Forse l’etichetta che gli piace di più è quella di “maestro di calcio”. Perché così Maurizio Sarri vede risaltare la sue doti di tecnico sul campo, ma anche di valorizzatore di giocatori. E la sua carriera indica nomi anche importanti che hanno visto svoltare il proprio percorso dopo essere stati sui allievi. Gonzalo Higuain, già bomber di livello internazionale, a Napoli nel campionato 2015-16 stabilì con Sarri il record assoluto di reti in una stagione di A salendo a quota 36 e superando il primato di Nordhal che resisteva dal 1949-50. Quattro anni dopo quel bottino dell’argentino è stato agganciato da Ciro Immobile con la Lazio. Storie di bomber che passano anche per Dries Mertens che a Napoli era l’alternativa di Insigne sulla sinistra del tridente. Si infortunò Milik e Sarri spostò il belga al centro. E lì nacque un nuovo goleador in grado di arrampicarsi in vetta alla graduatoria dei cannonieri azzurri di sempre: ora è a quota 135 gol, dopo aver superato anche Maradona e Hamsik. A Napoli il Comandante ha allevato anche un regista che adesso corre nella lista del prossimo Pallone d’oro. Jorginho era arrivato con Benitez, ma divenne titolare in regia solo con il Comandante. Che lo difese nei momenti di difficoltà prima che si imponesse nel ruolo. Nel 2018 il play dell’Italia campione d’Europa a Wembley seguì il tecnico al Chelsea. Insieme un anno dopo sollevarono al cielo la Coppa dell’Europa League.
Nelle stagioni alla guida del club toscano Sarri ha contribuito alla valorizzazione di altri elementi che poi ha ritrovato altrove o meglio che lo hanno seguito in altre squadre. Transitò da Empoli Piotr Zielinski nella stagione di A 2014-25. Nella successiva il centrocampista polacco passò al Napoli dove la sua crescita lo ha portato a superare la concorrenza di Hamsik sulla fascia sinistra. Da Empoli a Napoli con la parentesi della Roma il tragitto di Mario Rui sulla sinistra della difesa di Sarri. Un altro terzino, Elseid Hysaj ha debuttato con il Comandante nella formazione toscana in B, lo ha seguito a Napoli e ora con la Lazio ha iniziato la settima stagione alle sue dipendenze. Con Sarri a Empoli Vecino emerse a centrocampo nel 2014-15 per poi passare alla Fiorentina e all’Inter.
Alla scuola di Sarri anche chi è già famoso può scoprire nuove doti. Come Josè Callejon che a Napoli sulla fascia destra interpretava così bene il ruolo da diventare esemplare per tempi di inserimento e rapidità. E Juan Cuadrado nella sua Juventus ha iniziato una nuova vita da terzino destro. Così come Paulo Dybala nella stagione 2019-20 col Comandante si vide rifiorire da goleador (17 centri stagionali). E ora alla Lazio non solo i baby Moro e Romero ma anche i veterani come Immobile, Milinkovic, Luis Alberto e Felipe Anderson attendono da Sarri quella dritta in più per crescere ancora. Gazzetta.it
Come riportato dal Corriere dello Sport, Immobile è tornato ieri pomeriggio a Formello e ha lavorato a parte. Oggi si allenerà in gruppo, pronto per la sfida contro il Milan. Sarri lo ha tenuto a riposo, così come tutti i nazionali rientrati, ed è rientrato l’allarme muscolare di due giorni fa. Compagni di squadra, tifosi e vip si sono schierati in difesa del bomber biancoceleste sotto accusa per la Nazionale: in particolar modo, la difesa sui social di Luis Alberto e Acerbi che hanno preso posizione, rincuorandolo e suggerendo all’attaccante di non curarsene. Il mister biancoceleste ha parlato con i nazionali rientrati e attende notizie di Lazzari, che effettuerà un test nel pomeriggio: qualora i risultati fossero positivi, potrebbe partire dalla panchina e verrà sostituito da Marusic. Il montenegrino si affiancherà a Luiz Felipe, Acerbi e Hysaj. Sarri pensa di riproporre la Lazio a 5 stelle, composta da Milinkovic e Luis Alberto ai fianchi di Leiva, con il tridente Felipe–Ciro–Pedro. Tra una settimana la Lazio esordirà in Europa League contro il Galatasaray. Ieri visite mediche in Paideia per Zaccagni e test specifici all’Isokinetic per Pedro. Laziopress.it
Non è un gol di Caicedo, ma ancora una volta all’ultimo respiro il presidente Lotito segna una rete importante. La Corte d’Appello della Federcalcio dovrà rivalutare la misura delle sanzioni disposte nei confronti del presidente della Lazio e dei medici biancocelesti Pulcini e Rodia nell’ambito del procedimento sul caso tamponi (club multato di 200 mila euro). Così ha deciso il Collegio di Garanzia presieduto dal Frattini, accogliendo in parte il ricorso presentato dall’avvocato Gentile e dall’ex giudice costituzionale Vaccarella. Al termine del dibattimento durato un’ora e mezzo al Foro Italico il Collegio chiede di fatto di «ridimensionare» la pena di dodici mesi comminata a Lotito: gli sarebbe costata il posto di consigliere oltre a quella dei due medici della Lazio. I ricorrenti, ovviamente, avevano chiesto la riforma della sentenza di secondo grado. «Contestiamo il fondamento logico-giuridico formulato a marzo – ha dichiarato l’avvocato Vaccarella a fronte di un tampone positivo contro tre tamponi negativi e l’esame sierologico, doveva essere Lotito a dire a Immobile di chiudersi in casa? Ma dove è la responsabilità?». Per la Figc, rappresentata dall’avvocato Viglione, “tutte le condotte di Lotito ci sono e sono rimaste senza risposta, le regole non sono state rispettate».
In serata la sentenza che riapre i giochi, in pratica si torna al primo verdetto che prevede solo sette mesi per il presidente. Scadranno il 26 ottobre e, dal giorno successivo potrà tornare in Federcalcio, a meno che, ma sarebbe clamoroso, non si riuscisse a rifare il processo di secondo grado organizzandolo nei prossimi cinquanta giorni. Il Collegio di Garanzia ha contestato dai giudici della Corte d’Appello di non aver tenuto nella giusta considerazione i tre pareri di esperti presenti nel ricorso della Lazio, oltre al mancato recepimento del regolamento Coni da parte della Figc. Ora i supplementari in Federcalcio, processo da rifare, i mesi passano e oltretutto a livello medico ci sono ancora troppi punti interrogativi tra tamponi, falsi positivi, quarantene, protocolli diversi. La materia è complessa e ancora tutta da scoprire. Il Tempo
I conti con l’infermeria, i conti con gli assenti per via degli impegni dei nazionali. Non una settimana facile per Maurizio Sarri, intento a preparare il big match di domenica a San Siro contro il Milan. Spera nel recupero di Ciro Immobile, tornato in anticipo dalla Nazionale per un affaticamento muscolare alla coscia. Ore di valutazione, ma il tecnico toscano non vorrebbe mai rinunciare alla sua punta di diamante.
C’è un po’ di fiducia nel recupero di Manuel Lazzari, che ha alzato bandiera bianca al 25’ del match contro lo Spezia per un infortuno muscolare al polpaccio destro. Ieri ha lavorato in maniera differenziata anche con il pallone. Seguiranno altri provini a Formello, ma potrebbe riuscire a strappare una convocazione per il Milan. Per la maglia da titolare tocca a Marusic, di ritorno dalla nazionale. Nel centro sportivo, alla spicciolata, torneranno anche Acerbi, Strakosha, Hysaj, Milinkovic, Muriqi, Akpa Apro e Kamenovic. Pochi giorni per prepara la partita contro la formazione dell’ex Pioli. Ma è un problema per tutti. Sarri pronto a rimboccarsi le maniche e mettere in campo la miglior Lazio. Corrieredellosport.it
Si è consumata nel pomeriggio, presso il Collegio di garanzia a sezioni unite, presieduto da Franco Frattini, la doppia udienza relativa al caso tamponi per il ricorso presentato dalla Lazio e dal suo presidente, Claudio Lotito, contro la Procura federale della Figc e per quello dei medici del club, Ivo Pulcini e Fabio Rodia. Il ricorso chiedeva la revisione della sentenza emessa dalla Corte d’appello federale che aveva comminato 12 mesi di inibizione al presidente e 200 mila euro di multa alla società. Circa un’ora e mezza di dibattito. “Contestiamo il fondamento logico-giuridico espressamente formulato dalla sentenza della Corte d’appello federale – ha dichiarato l’avvocato Romano Vaccarella, legale di Lotito – A fronte di un tampone positivo contro tre tamponi negativi e l’esame sierologico, doveva essere Lotito a dire a Immobile di chiudersi in casa? Ma dove è la responsabilità?”.
Per la Figc, rappresentata dall’avvocato Viglione, la situazione rimane chiara: “Tutte le condotte di Lotito ci sono e sono rimaste senza risposta. Come possiamo dire che il presidente Lotito non abbia ‘influito’ nelle attività? C’è stata influenza: il calcio e la Figc, che non è strabica, sono ripartiti grazie ai protocolli, mentre qui è evidente che le regole non sono state rispettate”. La Procura generale dello sport, rappresentata dall’avvocato Marco Ieradi, è dello stesso parere: “Sul mero dubbio di positività si deve attuare il protocollo a difesa del giocatore e delle persone a lui vicine. La sensazione è che si stia chiedendo la rideterminazione della pena, ma non si può. La salute é primaria, riteniamo che oggi non sia consentito il riesame e quindi la Procura propende per l’infondatezza dei ricorsi”. Franco Frattini, presidente del Collegio, ha chiuso il dibattimento annunciando il dispositivo della sentenza “in serata”.La Corte federale d’appello della Federcalcio dovrà rivalutare la misura delle sanzioni disposte nei confronti di Lotito e dei medici biancocelesti Ivo Pulcini e Fabio Rodia nell’ambito del procedimento sul caso tamponi. Lo ha deciso il Collegio di garanzia dello sport riunito a sezioni unite, al termine del dibattimento al Foro Italico. Pur respingendo nella sostanza il ricorso presentato dai ricorrenti, il Collegio presieduto da Franco Frattini ha accolto alcuni punti delle tesi difensive, disposto l’integrale compensazione delle spese del giudizio e soprattutto rinviato alla Corte d’appello federale la valutazione della misura delle sanzioni, che a questo punto potrebbero essere ridimensionate: Lotito, Pulcini e Rodia avevano ricevuto 12 mesi di inibizione ciascuno (per la Lazio 200 mila euro di ammenda), una sanzione che preclude al momento al presidente della Lazio ogni incarico federale. Corrieredellosport.it
Si è consumata nel pomeriggio, presso il Collegio di garanzia a sezioni unite, presieduto da Franco Frattini, la doppia udienza relativa al caso tamponi per il ricorso presentato dalla Lazio e dal suo presidente, Claudio Lotito, contro la Procura federale della Figc e per quello dei medici del club, Ivo Pulcini e Fabio Rodia. Il ricorso chiedeva la revisione della sentenza emessa dalla Corte d’appello federale che aveva comminato 12 mesi di inibizione al presidente e 200 mila euro di multa alla società. Circa un’ora e mezza di dibattito. “Contestiamo il fondamento logico-giuridico espressamente formulato dalla sentenza della Corte d’appello federale – ha dichiarato l’avvocato Romano Vaccarella, legale di Lotito – A fronte di un tampone positivo contro tre tamponi negativi e l’esame sierologico, doveva essere Lotito a dire a Immobile di chiudersi in casa? Ma dove è la responsabilità?”.
Per la Figc, rappresentata dall’avvocato Viglione, la situazione rimane chiara: “Tutte le condotte di Lotito ci sono e sono rimaste senza risposta. Come possiamo dire che il presidente Lotito non abbia ‘influito’ nelle attività? C’è stata influenza: il calcio e la Figc, che non è strabica, sono ripartiti grazie ai protocolli, mentre qui è evidente che le regole non sono state rispettate”. La Procura generale dello sport, rappresentata dall’avvocato Marco Ieradi, è dello stesso parere: “Sul mero dubbio di positività si deve attuare il protocollo a difesa del giocatore e delle persone a lui vicine. La sensazione è che si stia chiedendo la rideterminazione della pena, ma non si può. La salute é primaria, riteniamo che oggi non sia consentito il riesame e quindi la Procura propende per l’infondatezza dei ricorsi”. Franco Frattini, presidente del Collegio, ha chiuso il dibattimento annunciando il dispositivo della sentenza “in serata”. Corrieredellosport.it
EMPOLI, ITALY - AUGUST 21: Sergej Milinkovic Savic of SS Lazio celebrate the first goal of his team with his team mates during the Serie A match between Empoli FC v SS Lazio at Stadio Carlo Castellani on August 21, 2021 in Empoli, Italy. (Photo by Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images)
Lazio a punteggio pieno, il primo vero banco di prova importante arriva domenica a San Siro contro il Milan. Un test fondamentale per tanti motivi. Uno su tutti: misurare le ambizioni della squadra di Sarri contro una diretta concorrente per i primi posti della classifica. Il calendario poi si fa fitto: dopo l’inizio della Serie A e la pausa, l’agenda è piena di match importanti. Inizia un periodo-verità per la truppa biancoceleste.Dopo San Siro via anche all’Europa League. La Lazio inizia in Turchia contro il Galatasaray giovedì 16 settembre. Dopo tre giorni all’Olimpico arriva il Cagliari, il 23 partita a Torino. E il 26 ecco il derby con la Roma (ore 18). Non è finita: secondo match della fase a gironi contro la Lokomotiv Mosca in casa (30 settembre). Si gioca senza pausa sino al 3 ottobre, partita a Bologna. Un mese intenso che dirà tanto sulle ambizioni della squadra. Altra pausa per le nazionali, giusto il tempo per preparare la sfida all’Inter di Simone Inzaghi: il 16 ottobre, l’ex tecnico laziale, tornerà per la prima volta all’Olimpico da avversario. Corrieredellosport.it
Maurizio Sarri non ha mai smesso di pensare alla sua Lazio. Nonostante la pausa per le nazionali, la testa del tecnico è rimasta sempre concentrata sull’inizio di stagione. Arriva il Milan domenica, primo test veramente importante per misurare le ambizioni della squadra. Qualche dubbio di formazione. Mau recupererà Luiz Felipe, out contro lo Spezia. Mentre su Lazzari la questione sembra diversa. L’infortunio muscolare dovrebbe tenerlo fuori ancora per un po’.Lazzari si è infortunato il 28 agosto. Dopo i primi controlli era stata riscontrata un’elongazione al polpaccio destro: nuovi esami svolti nella serata di ieri, ma per ora non ci sono comunicazioni. Le sue condizioni si scopriranno oggi. Sarri pronto a lanciare Marusic dal primo minuto, cosa mai accaduta sino ad ora. C’è attesa per le ultime fatiche dei giocatori impegnati con i rispettivi paesi. Poi alla spicciolata torneranno tutti a Formello. Il tecnico non vede l’ora: vuole preparare al meglio la partita contro il Milan.
ROME, Italy - 06.01.2021: Felipe Caicedo LAZIO SCORE THE GOAL AND CELEBRATES during the Italian Serie A league 2020-2021 soccer match between SS LAZIO VS FIORENTINA , at Olympic stadium in Rome. PUBLICATIONxINxGERxSUIxAUTxONLY Copyright: xMarcoxIacobuccix/xIPAx/xMarcoxIacobuccix 0
L’ex attaccante della Lazio, FELIPE CAICEDO, in collegamento esclusivo a Radiosei, nella trasmissione ‘Quelli che…‘: “Risentire le mie reti nella Lazio ed a questa grande avventura mi vengono i brividi. Momenti bellissimi, ricordi straordinari che resteranno sempre nel mio cuore. Il gol a tempo scaduto che mi è rimato più nel cuore? Tutti emozionanti, ma quello in cui ho più goduto è quello al 98′ con il Cagliari. Significava tanto per me e per la squadra che stava inanellando una serie di vittorie incredibile che ci hanno proiettato in cima al campionato con la Juventus. Mi piace stare vicino al tifosi tramite i social, mi piace rispondere alle dimostrazioni di affetto, deve esserci anche per rispetto. E’ il minimo che si meritano, mi hanno dato una spinta in più. La zona Cesarini la conoscevo, mi sono informato e sono felice di averla superata. Io amato come Immobile? So che c’è tanto affetto nei miei confronti, me l’hanno sempre dimostrato, piano piano mi renderò conto della portata delle emozioni. La Lazio è stata mia storia più importante, sentire l’amore dei tifosi è una roba non spiegabile. Essere all’altezza di Ciro è una vittoria importante, lui ha fatto la storia vera della Lazio. La canzone di Coez riadattata per me? Piano piano l’ho conosciuta, è rimasta la mia canzone ufficiale (ride, ndr). Mia moglie, la mia famiglia sono a casa a Roma. E’ la nostra seconda casa, anche lei sui social ringrazia tutti i tifosi. Siamo felici di questo. Senza la pandemia sarebbe stato scudetto? Non secondo me, secondo tutti. Il Covic ci ha colpito nel nostro miglior momento. Eravamo affamati, in fiducia, nessuno c’ha creduto più di noi. Poi è successo quello, ma senza pandemia avremmo vinto lo scudetto”. In chiusura: “Volevo ringraziare tutti i tifosi per l’affetto, vi ringrazio di cuore e vi saluto in modo sentito. Amami o faccio un Caicedo per sempre!”
Sale la febbre per il ritorno del campionato, sale la febbre per il big match di San Siro tra Milan e Lazio. La vendita dei biglietti per il primo scontro diretto della stagione è iniziata sabato e proseguirà fino alle 19 dell’11 settembre: il club rossonero ha messo a disposizione per il settore ospiti 2182 tagliandi al costo di 20 euro. Nella giornata di domenica ne erano già rimasti poco più di 1000. Per accedere allo stadio sarà ovviamente necessario il Green Pass e la tifoseria biancoceleste spera di rivivere la trasferta da sogno del 3 novembre 2019: allora finì 2-1 con i gol di Immobile e Correa che spezzarono un tabù trentennale. Corrieredellosport.it
Come riportato da TuttoSport, oggi la Lazio conoscerà i tempi di recupero di Lazzari. Il giocatore biancoceleste, uscito al 25′ del primo tempo di Lazio-Spezia per sospetta elongazione al polpaccio destro, si sottoporrà a nuovi esami clinici per capire quando potrà tornare a disposizione. Se fosse confermato il tipo di infortunio, il suo rientro slitterebbe a fine mese in prossimità di Torino-Lazio o per il derby contro la Roma. Le alternative sono Marusic, che ha già coperto quel ruolo in passato ma il montenegrino non può giocarle tutte, e Patric che di rado ha fatto il terzino e non brilla certo per spinta. laziopress.it
I tifosi ci hanno sperato fino alle 20 di martedì. E anche oltre la chiusura del calciomercato, sfogliando l’elenco degli svincolati (David Luiz su tutti) che avrebbero potuto colmare la alcuna in difesa della Lazio. Dal mercato però non sono arrivati centrali e nella lista per la Serie A è stato reintegrato Vavro (assente in quella Uefa), anche se a Formello, all’alba della rivoluzione sarriana, era previsto l’inserimento di un rinforzo in quel reparto. Patric non aveva mai fatto il centrale, Radu ci aveva giocato a inizio carriera e Vavro doveva essere ceduto. Acerbi era l’unica garanzia, perché Luiz Felipe a livello fisico ha spesso avuto problemi. Invece Sarri, che dal 10 luglio lavora sui movimenti della difesa a quattro, è rimasto soddisfatto da chi ha a disposizione. Motivo per cui non ha chiesto altri profili: Patric ha stupito e Radu rimane una valida alternativa ad Acerbi e Luiz Felipe, che dopo aver saltato sabato lo Spezia tornerà contro il Milan. Con i rossoneri c’è Romagnoli, 26 anni e mancino di piede. Era il capitano del Milan, ora è una riserva e non rinnoverà il contratto in scadenza nel 2022. La notizia è che la Lazio l’ha già bloccato per la prossima estate: nato a Nettuno, Romagnoli ha esordito con la Roma ma è un tifoso biancoceleste – lo ha sempre dichiarato con orgoglio – e ha aperto al ritorno all’Olimpico. “Ci andavo co papà a vedere la Lazio dello scudetto”, ha ricordato in passato. Inevitabile però che debba ridursi l’ingaggio, attualmente di 6 milioni, fuori portata per quasi tutti i club italiani. La Repubblica. Laziopress.it
Dimitrije Kamenovic sarà tesserato dalla Lazio a gennaio. E’ questo il nuovo accordo trovato tra la società biancoceleste, Kezman (il procuratore del giocatore) e il Cukaricki, club proprietario del cartellino. Il difensore attualmente è in ritiro con la selezione Under 21 della Serbia e rientrerà a Roma nei prossimi giorni allenandosi a Formello ma non potrà prendere parte ad alcuna competizione ufficiale fino, appunto, a gennaio. Kamenovic ha aspettato di essere tesserato per tutta l’estate ma in seguito all’approdo di Felipe Anderson la Lazio ha temporeggiato poichè era rimasto libero solo uno slot per registrare giocatori extracomunitari. Nonostante il mancato arrivo di Kostic il serbo è rimasto comunque senza tesseramento. A pesare è stato anche il sovraffolamento sulla corsia sinistra a poche ore dalla fine del mercato con Fares, Lukaku e Durmisi ancora a libro paga dei biancocelesti. La cessione dell’ex Spal al Genoa a ridosso del gong finale non ha permesso, dunque, il tesseramento di Kamenovic. Il serbo da gennaio in poi sarà a disposizione di Sarri ma partirà indietro nelle gerarchie. Su quella corsia è rimasto solo Hysaj ma l’ex tecnico di Juve e Napoli potrebbe usare all’occorrenza Radu o Marusic. Corrieredellosport.it
Nei primi 180 minuti di campionato a difendere i pali della porta della Lazio è stato lo spagnolo Pepe Reina. L’ex Liverpool ha scalzato Thomas Strakosha, ma tra i due c’è grande rispetto. Rivali, dunque, ma sempre leali e rispettosi. La competizione per una maglia da titolare non è diventata ostile, perfida. Sono spronati e aiutati da Adalberto Grigioni e Massimo Nenci, i loro preparatori-incitatori, quest’anno la guida è doppia, ma univoca. Grigioni è il maestro di lungo corso, Nenci lo specialista sarrista. I biancocelesti, però, in questa lunga stagione dovranno lottare su più fronti. In Europa League, infatti, è ancora lotta aperta tra chi sarà il “numero 1” della squadra.
Reina-Strakosha, amici-rivali
Lo spagnolo rimane in pole anche per la coppa, ma il portiere albanese attende con trepidazione la decisione del Comandante. L’Europa League, infatti, sarebbe una vetrina importantissima. Alla ripresa ci sarà Milan-Lazio (12 settembre), nella settimana successiva inizierà l’Europa League (Galatasaray-Lazio il 16 settembre). Nelle liste presentate in campionato c’è stata una distinzione rispetto al terzo portiere: in campionato è Adamonis, tornato in rosa, in crescita. In Europa Furlanetto (Primavera). Destini incrociati per i due, in scadenza nel 2022. Ma c’è una differenza: il rinnovo di Reina fino al 2023 sarebbe automatico nel caso in cui la Lazio raggiungesse un piazzamento Champions o Europa League (non Conference League), mentre per Strakosha potrebbe arrivare l’ora dell’addio, a parametro zero, dopo sei anni nella Capitale. Parola al campo e a Maurizio Sarri. Corrieredellosport.it
Arrivato in questa sessione di mercato, Toma Basic lavora sodo per entrare nel cuore dei tifosi e convincere il tecnico della Lazio Maurizio Sarri. Il croato sta cercando di sfruttare al meglio la pausa per le nazionali per mettersi in mostra. Un’occasione da non perdere per prendere “lezioni” dal Comandante e inserirsi al meglio nei suoi schemi. L’allenatore, intanto, sembra avere le idee chiare sul suo impiego in campo: “Può giocare intermedio. Ha un buon inserimento quindi penso di escludere di metterlo davanti la difesa”. Un calciatore di qualità ma anche di sostanza che potrebbe essere molto utile nel corso della stagione. E poi ha dimostrato di volere la Lazio più di ogni altra cosa: ha atteso la chiusura dell’operazione per quasi due anni, non solo per oltre due mesi. Tare lo seguiva infatti dai tempi dell’Hajduk, quand’era ventenne. L’ha studiato al Bordeaux e ha deciso di prenderlo. Il primo assalto è datato estate 2019, era arrivato da un anno in Francia. L’amicizia tra il diesse della Lazio e il manager del giocatore, Adrian Aliaj, suo connazionale, ha garantito la conclusione dell’operazione. Basic era nel mirino del Napoli, ci ha provato l’Atalanta, ma per lui esisteva solo la Lazio. Per il croato, dopo la panchina all’Olimpico contro lo Spezia, potrebbe arrivare l’esordio nel match di domenica al Meazza contro il Milan. Con Sarri è stata sintonia sin da subito, come ha raccontato lo stesso calciatore: “Mi ha salutato e mi ha chiesto subito se fossi pronto, ho risposto di sì, che potevo allenarmi a tutta velocità. Non sono venuto alla Lazio per essere un giocatore qualunque, voglio diventare una parte importante della squadra. Mi stavo preparando a questo momento da molto tempo”. Corrieredellosport.it
Il tecnico della Lazio continua a lavorare nel centro sportivo di Formello con i calciatori rimasti a disposizione. L’unico elemento assente per infortunio è Manuel Lazzari: il terzino non ha potuto rispondere alla chiamata di Mancini dopo essere finito ai box per l’elongazione al polpaccio destro rimediata nella seconda giornata di campionato. Tra oggi e domani verrà sottoposto a nuovi controlli, si capirà se ci saranno i margini per un recupero in vista della trasferta di San Siro con il Milan. Resta molto complicato visti i tempi eccessivamente ristretti. Si tiene pronto Marusic, anche lui in gol con la maglia del Montenegro. In questi giorni Sarri sta cercando di studiare delle alternative tattiche: la prima è stata quella di spostare sia Patric che Radu sulle fasce, impiegandoli nei vecchi ruoli. Anche in avanti si fa di necessità virtù. Pedro e Felipe Anderson si stanno alternando al centro del tridente: lo spagnolo è già stato impiegato in quella posizione sia al Barcellona che al Chelsea. Solo da martedì si comincerà a fare sul serio in vista della prossima giornata.
Uno dei calciatori della Lazio impegnati con la propria nazionale è Vedat Muriqi. Il centravanti è intervenuto in conferenza stampa ed oltre a parlare del suo Kosovo ha elogiato Sarri. Ecco come si è espresso il classe ’94: “Sono molto contento per la prima vittoria nelle qualificazioni ai Mondiali. Era importante tornare alla vittoria e non importa chi segna, l’importante è che vinca il Kosovo. Spero di vincere con la Grecia per salire in classifica a 6 punti. Quando la vittoria arriva in traferta è ancora meglio. Ora riposeremo per due giorni poi prepareremo al meglio la prossima gara. Ci concentreremo il più possibile”. Infine su Sarri: “Lavoro con un allenatore che è tra i dieci migliori al mondo. Non gli piace giocare con le palle lunghe, con lui è vietato giocare con i lanci”. calciomercato.com
Secondo quanto riporta il quotidiano tedesco Bild, il nazionale serbo, quando rientrerà dagli impegni dopo le partite contro Lussemburgo e Irlanda per le qualificazioni ai Mondiali, troverà, appunto, due brutte sorprese: una muta tra i 50-100 mila euro e l’estromissione dalla rosa per motivi disciplinari. Il giocatore, che aveva protestato per la rigidità dell’Eintracht al trasferimento alla Lazio, occultando di proposito la proposta economica dei capitolini, non si era presentato all’allenamento, disertando la trasferta della sua squadra contro l’Arminia Bielefeld nell’ultima giornata di campionato. La cessione alla Lazio, come si sa, alla fine non è più avvenuta, ma l’atteggiamento del calciatore ha indispettito la società tedesca che adesso gli darà una severissima punizione. Lotito e Tare, con l’aiuto del procuratore Ramadami, potrebbero cogliere l’opportunità e lavorare fin da adesso per portare il giocatore, che tanto voleva Sarri, all’inizio del 2022. Ilmessaggero.it
Un segno più, un segno verde in un’estate in cui molti conti dei club sono colorati di rosso. Contando soltanto i cartellini dei giocatori, la Lazio ha chiuso la campagna acquisti con un saldo positivo di 13,5 milioni di euro. Più o meno la stessa cifra che il presidente Lotito ha dovuto versare nelle casse del club (come versamento in acconto di capitale) per sbloccare l’indice di liquidità e permettere alla società di tesserare i giocatori (Felipe Anderson, Hysaj e Romero) in tempo per la prima di campionato a Empoli. La stampa biancoceleste a TMW ha promosso a pieni voti l’operato della Lazio, che ha condotto un mercato intelligente, condizionato dalle difficoltà economiche del sistema calcio e soprattutto molto funzionale alle richieste di Sarri. “Abbiamo costruito una squadra in linea con le esigenze tecniche. Non do un voto al mercato, non spetta a me“, il commento del presidente Lotito. Sono arrivati giocatori a fronte di una spesa di 17 milioni di euro, bonus esclusi: Basic (6,8), Romero(0,2), Felipe Anderson (3) e Zaccagni (7 milioni), mentre Pedro e Hysaj sono due parametro zero. In più ci sono i 2,5 milioni che la Lazio ha sborsato per prendere dal Cukaricki Kamenovic, il 21ennedifensore serbo non ancora tesserato nonostante ci fosse un posto da extracomunitario libero, che la società aveva riservato a Kostic: verrà fatto a gennaio, assicurano da Formello. Diciannove milioni quindi sono usciti, 33 invece ne sono entrati: 30dall’Inter per Correa, 2 dal Genoa per Caicedo (Faresè andato lì in prestito con diritto di riscatto a 7) e un milione sommando i vari esuberi. TuttoMercatoWeb
Arrivano altre dichiarazioni di Claudio Lotito, presidente della Lazio, a margine della presentazione della formazione femminile. Ecco quanto raccolto da tuttomercatoweb.com: “Se si dovesse palesare un’occasione per un difensore? Sono situazioni che non afferiscono al mio ruolo. Io faccio il presidente, non faccio né il direttore sportivo né il tecnico. Le condizioni devono essere valutate da chi ritiene che possano essere necessarie. Se ne ho parlato con Sarri? Non devo dire quello di cui parlo con l’allenatore, altrimenti il direttore sportivo che ci sta a fare? Ci sono scelte che vengono prese di comune accordo, io mi prendo la responsabilità delle scelte fatte perché sono il capo dell’azienda. E quindi è giusto che le scelte che fanno gli altri, e che io recepisco, siano anche le mie scelte. Non è che ho posto dei problemi. È normale che siamo partiti da una squadra che era abituata a giocare con un assetto tattico completamente diverso, adesso abbiamo rivoluzionato la squadra. Avevamo dei calciatori che erano idonei a giocare con un determinato assetto tattico, dal 3-5-2 al 4-3-3: cambia completamente l’assetto della squadra. Non è un problema di chi comprare. È come una macchina quando gli fai la convergenza, bisogna vedere se si è riequilibrata o meno. Questo sta poi anche al manico del guidatore e alla stessa autovettura. Perché se anche l’autovettura non è confacente è un problema, ma questo lo vedremo cammin facendo, non certo oggi. Io come faccio a dire se oggi funziona o viceversa se va migliorata. Io penso che le persone che ci sono adesso siano idonee per ricoprire quel ruolo. Abbiamo cambiato i calciatori che giocavano con un determinato assetto tattico e che non andavano più bene. Abbiamo dato via Correa: un buon giocatore, ma non poteva più giocare con noi perché non si attagliava a quel tipo di assetto tattico. Non c’entra la qualità dei giocatori, serve capire se questi calciatori che abbiamo mantenuto abbiano la capacità di adattarsi a quel tipo di modulo. Mi sembra che lo stiano dimostrando. Poi la grande esperienza del mister, un maestro di calcio, porterà a far esprimere al 100% le potenzialità dei singoli calciatori.
A margine della presentazione della nuova stagione della formazione femminile della Lazio Claudio Lotito, presidente del club capitolino, ha rilasciato alcune dichiarazioni anche sul mercato portato a termine per la formazione di Maurizio Sarri: “Non do giudizi sul mercato, non sono abituato e non sta a me esprimerlo. Vedremo quello che faranno in campo, speriamo che quanto fatto sia conforme e funzionale a raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati. Penso che il nostro dovere l’abbiamo fatto, considerando anche l’andamento del mercato in senso generale. Mi sono speso io in prima persona? Il nostro è un gioco di squadra, vince la squadra. Vediamo ciò che abbiamo fatto cosa produrrà e cosa riusciremo a fare nel futuro. Se la squadra si può ancora migliorare? Non entro nella scelta tecnica. Non si tratta di migliorare, si tratta di metterla a frutto. Il nostro obiettivo è far esprimere al 100% le potenzialità di una squadra che ha a disposizione l’allenatore. Nel caso della società, di mettere a disposizione del coach una squadra che abbia le maggiori potenzialità per raggiungere determinati obiettivi. Alle volte il campo tradisce certe aspettative”.
DELIO ROSSI in collegamento a ‘QDL‘: “Se prendi un tecnico come Sarri devi impostare il mercato in funzione al suo gioco. Devi prendere giocatori adatti e penso che hanno trovato la giusta mediazione. Non è stato preso il top, ma giocatori adatti. E’ stata una campagna acquisti buona, ma restano due difetti: il vice Leiva e l’assenza di un altro difensore centrale. Non credo che il portiere sia un problema, poi non conosco la situazione di Strakosha. Luiz Felipe? Una squadra importante come la Lazio deve avere quattro difensori centrali affidabili e non mi sembra che questo ci sia nella Lazio”
Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport ieri sono circolate voci inerenti al possibile interessamento della Lazio del difensore svincolato David Luiz che Sarri conosce bene dai tempi del Chelsea. Secondo il quotidiano però Lotito non ha intenzione di pescare tra gli svincolati e considera chiuso il mercato in entrata. Tuttomercatoweb.com
UFFICIALE – Mattia Zaccagni è un nuovo giocatore della Lazio. Questo il comunicato del club veneto:
«Verona – Hellas Verona FC comunica di aver ceduto a S.S. Lazio (a titolo temporaneo, con obbligo di acquisizione definitiva al verificarsi di determinate condizioni) il diritto alle prestazioni sportive del calciatore Mattia Zaccagni.
Nel contesto dell’operazione, il ventiseienne centrocampista offensivo di Bellaria ha prolungato di un anno la durata del proprio contratto con Hellas Verona FC, segnatamente sino al 30 giugno 2023.
Zaccagni si trasferisce nella capitale dopo aver collezionato con la prima squadra gialloblù 146 presenze, con 15 reti e 22 assist-gol, score personale al quale aggiungere le 31 partite e i 4 gol totalizzati con la formazione Primavera».
AGGIORNAMENTO ORE 16,40 – L’ultimo vertice è stato quello buono: la Lazio e l’agente di Mattia Zaccagni hanno trovato l’accordo economico per un quadriennale a circa 2 milioni di euro a stagione. Al Verona una cifra vicina ai 10 milioni di euro, bonus compresi
AGGIORNAMENTO ORE 17,08 – Trattativa ad oltranza per trovare un’intesa con Tullio Tinti, agente di Zaccagni, per l’ingaggio del calciatore. Le distanze all’ora di pranzo erano state limate, ballavano 400 mila euro tra la richiesta e l’offerta. Distanza minima ma non sufficiente per la fumata bianca: negli ultimi minuti è arrivata un ulteriore apertura del presidente Lotito ad un rilancio economico che a tre ore scarse dal gong ci si augura possa essere decisivo
AGGIORNAMENTO – Per Zaccagni, dopo aver raggiunto l’accordo con il Verona, la Lazio sta cercandol’intesa con il calciatore: la richiesta del centrocampista è di 2 milioni, i biancocelesti sono fermi a 1,5. gianlucadimarzio.com
AGGIORNAMENTO – Sfumato Kostic, la Lazio continua a lavorare per trovare l’accordo con Mattia Zaccagni, diventato il vero e proprio obiettivo biancoceleste per l’attacco. L’intenzione è quella di proporre un quadriennale al giocatore, ma resta ancora distanza sulle cifre del contratto e commissioni. Parti in contatto per trovare un accordo in giornata per il classe ’95.
Saltato Kostic, ora la Lazio è a un passo da Zaccagni, rimasto nell’ombra come piano B con il sogno di sorpassare il serbo. Sorpasso che ora si è concretizzato dopo che l’Eintracht Francoforte ha tolto dal mercato Kostic, provocando la reazione di Tare. Sarri vuole il suo esterno per rimpiazzare Correa e se le ultime ore non stravolgeranno lo scenario, sarà l’attaccante del Verona: 26 anni, pronto per la Serie A, protagonista dell’Hellas, nell’orbita della Nazionale da maggio, può fare l’ala ma anche il trequartista e, all’occorrenza, l’interno di centrocampo. L’accordo tra Lazio e Verona c’è, con il manager del giocatore, Tullio Tinti, lo stesso di Simone Inzaghi, si è lavorato di notte dopo lo strappo con Kostic, ma anche lì dovremmo esserci: Tare l’ha incontrato a Milano, la richiesta era superiore agli 1,5 milioni a stagione, i biancocelesti hanno prima offerto 800 mila euro (Zaccagni al Verona guadagna 550 mila euro), poi alzato a 1,2 per trovare l’intesa a metà strada. I dettagli si conosceranno nella giornata di oggi, ma per Zaccagni alla Lazio ormai manca pochissimo.Corrieredellosport.it
Sfumato Kostic, la Lazio ha trovato un’intesa economica col Verona per Mattia Zaccagni. Il trequartista classe 1995 – riporta Sky Sport – dovrebbe trasferirsi in maglia biancoceleste per 8 milioni di euro più 2 di bonus, la chiusura dell’operazione è molto vicina.
Ospite della Bild, il ds della Lazio Igli Tare ha parlato dello stop alle trattative con l’Eintracht Francoforte per Filip Kostic: “Sono sorpreso che ora si dica che Kostic non è sul mercato e che non è una questione di prezzo. Prima sembrava diverso, non ho avuto l’impressione, dai miei colloqui con l’Eintracht, che Kostic non fosse autorizzato a lasciare il club. Saremmo disposti anche a riprendere le negoziazioni sul prezzo, ma non si è arrivato a questo”.
AGGIORNAMENTO – La Bild rettifica: nessun accordo tra Lazio ed Eintracht, il club tedesco accetterebbe 15 milioni più 3 di bonus nel caso in cui dovesse essere formulata questa proposta dalla Lazio. In sintesi è questa la richiesta dei rossoneri. Nelle prossime ore nuovi contatti dopo quelli del pomeriggio
Nuovo rinforzo in vista per la Lazio di Maurizio Sarri. Stando a quanto riportato dalla Bild, l’Eintracht Francoforte ha accettato un’offerta da 15 milioni di euro più tre di bonus per Filip Kostic. Dopo una prima proposta da 10 milioni di euro, i biancocelesti hanno rilanciato, ottenendo il via libera dalla Germania: l’affare-Kostic – riferisce l’autorevole quotidiano teutonico – è in dirittura d’arrivo.
154 gol con la Lazio, 159 in serie A (19esimo), quinta tripletta, -5 da Piola: @ciroimmobile17 il Re del gol
#Immobile porta il pallone a casa: “Il merito va diviso con la squadra, tutti mi mettono nelle condizioni di potermi esprimere al massimo, dedico questa tripletta a loro. Lavoro con Sarri con entusiasmo, so che gli attaccanti con lui segnano tanto. Rigore? Mi rode perché sbagliarlo mi dà fastidio”
Kostic-Lazio, atto finale con rischio di scontro. Tra Eintracht e giocatore, non con il club biancoceleste con il quale il serbo ha già un accordo da oltre un mese. La cessione di Correa ha fatto entrare nel vivo la trattativa tra le società: manca ancora l’accordo sulle modalità e sulla cifra complessiva ed allora siamo passati nella fase in cui il giocatore fa pressione per accelerare la situazione. Oggi l’esterno mancino non si è allenato con il resto della squadra, è sceso in campo per forzare la mano, generando però nei tedeschi irritazione. Il Francoforte non vuole perdere potere contrattuale nella trattativa, vuole privarsi alle sue condizioni del ragazzo che domani non farà parte della spedizione per la gara di Bundesliga. Kostic, specializzato in assist, questo è noto: l’ultimo è per la Lazio.
La sveglia col responso dell’ultimo summit. Chissà se la notte avrà portato in dono Kostic. Conference call fiume fra la Lazio e i dirigenti dell’Eintracht ieri, la corsa contro il tempo per trascinare l’esterno serbo a Formello è già partita da giorni. In realtà aspetta da più di un mese, Filip: c’è l’accordo quadriennale da 2,5 milioni (bonus compresi) con l’esterno 28enne e il suo agente Ramadani. Adesso si lavora sulla formula del trasferimento con i tedeschi, anche in Germania finalmente se ne sono accorti. A Francoforte vorrebbero subito 20 milioni, Lotito spinge per il prestito con obbligo di riscatto a 17-18 pur di accontentare Sarri. Anche se è tutt’altro che secondaria pure la questione Kamenovic: «Non mi muovo dalla Lazio, resto al 100%», aveva assicurato a Empoli. E lo ha confermato tutta la settimana coi suoi rifiuti. Se il giovane prelevato a gennaio per 2,5 milioni – ma non ancora tesserato – dal Cukaricki non dovesse liberare lo slot da extracomunitario, sarebbe impossibile acquistare Kostic. Ora spuntano per lui Genk e Standard Liegi, a meno che non si decida comunque di non depositare il contratto e di far restare fuori rosa a Formello Kamenovic. Anche per i rapporti con l’agente Kezman, difficile come ipotesi.
PIANO B E DIFESA Ultimo tentativo per Kostic oppure si andrà spediti su Mattia Zaccagni. Grazie alla scadenza, il fantasista 26enne è stato offerto e già bloccato col Verona per appena 8 milioni più due di bonus. In pratica, verrebbe reinvestito quasi un quarto dell’incasso di Correa ieri ai saluti: «Grazie alla Lazio dei tre anni bellissimi». Confermati i 5 milioni per il prestito oneroso all’Inter, a 25 l’obbligo di riscatto – spalmato in tre annualità – quasi automatico nel 2022: su questo fisso dovrà essere riconosciuto il 15% (ovvero 4 milioni) al Siviglia, resta fuori il milione di bonus legato al piazzamento Champions dei nerazzurri. Sul sostituto del Tucu e in particolare sul piano b, si dividono i tifosi. Eppure Zaccagni permetterebbe di tesserare Kamenovic come quarto terzino al posto di Fares (destinato al Genoa, Jony allo Sporting Gijon) e di avere i soldi per un altro centrale al posto di Vavro (direzione Almeria o Italia). Bastano 3,5 milioni per Ahmedhodzic, anche se il Malmo ha già respinto lo Spezia e Sarri vorrebbe un difensore già fatto: sondato col Sassuolo Ferrari, occhio allo svincolato Mustafi. Serve uno che dia garanzie visto che Luiz Felipe continua ad avere fragilità muscolari: non è un caso che abbia giocato appena 76 partite su 153 di campionato da quando veste i colori biancocelesti. Sarà out domani: contro lo Spezia al suo posto provato ieri sul centro-destra Acerbi, dunque Radu è in vantaggio su Patric.
NOVITÀ Può essere rilanciato Luis Alberto, in corsa l’esordio per il nuovo acquisto Toma Basic: «La Lazio è sempre stata la mia prima scelta. Voglio diventare protagonista in uno dei più forti club europei. Ho detto subito che sono pronto a Sarri». Il tecnico deve rilanciare Muriqi e ha parlato con Caicedo, che ha così deciso di accettare il biennale (a 2,4 milioni a stagione più opzione per il terzo anno) del Genoa e ieri ha detto sì: alla Lazio 3 milioni. Peccato non abbia potuto salutare domani all’Olimpico i tifosi: venduti la metà (quasi 15mila) dei biglietti disponibili. Lazio automobilismo e taekwondo avranno stand fuori dai cancelli. Per festeggiare il ritorno del pubblico, a fine primo tempo giochi di luci e il violinista Andrea Casta come segnale della rinascita post-Covid.
Dopo l’acquisto di Basic dal Bordeaux, la Lazio continua a trattare con l’Eintracht Francoforte per Filip Kostic. Nelle ultime ore però il club tedesco ha fatto resistenza per la cessione dell’esterno serbo alla società biancoceleste. La trattativa fra la Lazio e il club tedesco continua da diversi giorni, ma non è ancora stato trovato l’accordo. La società biancoceleste comunque insiste. Gianlucadimarzio.com
AGGIORNAMENTO – Asta ligure per #Caicedo: dopo il “si” al #Genoa, si è rifatta sotto anche la #Samp che sta tentando il sorpasso in extremis. Panterone conteso, addio alla Lazio confermato…
Felipe #Caicedo ha detto si al @genoacfcofficial: decisivo il rilancio del club ligure (tre anni di contratto), il “Panterone” dovrebbe raggiungere Genova entro le prossime 48 ore. 149 gettoni, 33 reti e tante rimonte e gol decisivi firmati allo scadere: questa è l’eredita che lascia l’attaccante sudamericano che nel tempo è diventato uno dei giocatori più apprezzati dai tifosi. Vicino al passaggio in rossoblu anche #Fares.
Secondo quanto riportato dal Max Bielefeld, giornalista di Skysport Deutschland, la Lazio starebbe intavolando in questo momento una trattativa concreta per portare FilipKostic a Roma. L’esterno dell’Eintrach Francoforte è da tempo nel mirino di Tare, e dopo l’addio di Correa ufficializzato poco fa, è ui il primo indiziato per sostituire il Tucu. Kostic sarebbe perfetto per andare a colmare il ruolo di esterno sinistro, rimasto ad oggi vacante nel tridente di Sarri. Secondo Bielefeld, si è ancora arrivati ad un accordo, ma enrambe le parti lavorano per chiudere l’operazione. Tuttavia, il giocatore ha da tempo un accordo con la Lazio sulla base di un contratto fino al 2025. Laziopress.it
Verso #laziospezia, mister PASQUALE MARINO in collegamento a ‘NMM’! #radiosei“Zaccagni perfetto per il 4-3-3 di Sarri, i movimenti da trequartista esterno possono essere simili a quelli di Insigne nel suo Napoli. La Lazio sta costruendo una squadra ideale per la sua filosofia. Serve ancora tempo, ma il suo far divertire è finalizzato alla vittoria. Rispetto a tecnici come Inzaghi e Allegri sta cercando anche di trasformare una mentalità. Luis Alberto? Mezzala perfetta per il 4-3-3”
RADIOSEI e RRC – Ascolta l’intervista al candidato Sindaco ROBERTO GUALTIERI: “La mia posizione sul Flaminio è nota, con chiarezza sostengo che sarebbe una cosa positiva da esplorare visto che il club vuole affrontare i vari problemi e vincoli. E’ una cosa complessa, ma questo non significa che non sia possibile. C’erano dei progetti avviati per riqualificare la struttura, non si parte da zero, ma si può approfondire tutto solo quando saremo in Campidoglio. C’è apertura, ma facendo le cose seriamente”
La Lazio ha due carte già in mano: Pedro e Toma Basic. Quest’ultimo è arrivato in serata a Ciampino e sarà pronto per le visite domattina alle 8. Un colpo di qualità per il centrocampo biancoceleste, un colpo che consentirà a Sarri di gestire nel migliore dei modi le rotazioni perché il croato può giocare sia davanti alla difesa che da mezz’ala. Adesso manca almeno una terza carta e molti indizi, come vi raccontiamo da mesi, portano a Filip Kostic, esterno in uscita dall’Eintracht Francoforte. Nelle ultime settimane Kostic ha avuto altre proposte ma sta aspettando la Lazio. E’ un’operazione collegata all’uscita di Kamenovic che non a caso il club di Lotito ha tenuto in stand by in attesa di una sistemazione. Il Genoa è una possibilità, ma ce ne sono altre all’estero. Ricordiamo che, a termine di regolamento, la Lazio non può prestare Kamenovic per liberare lo slot ma deve fare in modo che ci sia il tesseramento di un’altra società. E questo passaggio libererebbe Kostic. Alfredopedulla.com
“Vi rifaremo sapere lunedì“. Un week end di attesa, con Tare che continuava a dire ai suoi: “Vedrete che la faremo“. E la Lazio, alla fine, ce l’ha davvero fatta. Toma Basic sarà un nuovo giocatore biancoceleste: all’ora di pranzo, il Bordeaux ha dato il via libera al trasferimento. Si sposta, Basic, per 7 milioni di euro. Meno di quello che si credeva. Ci sarà un bonus da un milione di euro se la squadra di Sarri arriverà in Champions. Tutto sommato, uno sforzo accettabile. Ma come ha convinto Tare il giocatore? La trattativa è stata in discesa solo negli ultimi giorni. Prima, è stato un ottovolante.
Partiamo dalla concorrenza, agguerritissima. Su Basic, c’erano quattro squadre oltre la Lazio: Benfica, Dinamo Mosca, Napolie Atalanta. Di queste, due erano davvero avanti, a un certo momento sembravano anche più della Lazio stessa: Napoli e Benfica.
Portogallo o Italia? Basic aveva iniziato a dire la sua: “La Serie A è la Serie A“, continuava a confidare ai suoi amici. Ma quale azzurro sposare? Tare aveva allora lavorato di sponda, proprio con il giocatore. Settimana dopo settimana, nonostante il problema dell’indicatore di liquidità, aveva trovato l’accordo su ingaggio e durata del contratto. Quasi tutto. Forte di quello, poi, Tare si era messo a lavorare con il Bordeaux. Che chiedeva 10 milioni, ma che alla fine ha anche abbassato le pretese.La linea era stata tracciata, Basic voleva l’Italia e la Lazio. L’ha raggiunta solo a fine mercato. Ma l’importante era raggiungerla. Gianlucadimarzio.com
AGGIORNAMENTO – La Lazio ha chiuso la trattativa per portare Toma Basic in biancoceleste. Il centrocampista domani o mercoledì svolgerà le visite mediche e successivamente si metterà a disposizione di Maurizio Sarri. Il suo contratto sarà da 1,5 milioni di euro più bonus, mentre al Bordeaux andranno 7 milioni più 1 di bonus. Tuttomercatoweb.com
Dopo una lunga trattativa sembra tutto destinato a chiudersi nelle prossime ore: Toma Basic è pronto a sbarcare a Roma per firmare il nuovo contratto con la Lazio. Lo riferiscono i media francesi, spiegando che tra la società del presidente Lotito e il Bordeaux l’accordo per il trasferimento del centrocampista croato è cosa ormai fatta. Si attende solo il via libera definitivo del club capitolino, che in queste ore sta trattando la cessione di Correa all’Inter, poi il centrocampista croato potrà finalmente mettersi a disposizione di Sarri che non vede l’ora dell’arrivo di altri rinforzi. Corrieredellosport.it
Lotito torna a parlare dopo tanto tempo. E lo fa senza risparmiarsi sul mercato, sul futuro della Lazio e su Inzaghi. Il patron biancoceleste, intervenuto ai microfoni di “Novantesimo Minuto” su Rai 2, ha cominciato sulla gara di ieri, la vittoria di Empoli: «La Lazio è una squadra ancora in costruzione, ma mi è piaciuta molto la partita. Abbiamo delle cose che devono essere portate a compimento per creare le condizioni affinché Sarri esprima il suo gioco e ci stiamo provando per mettere il tecnico nelle migliori condizioni di esprimere le sue idee. Promesse di mercato? Svolgo con molta responsabilità il mio ruolo facendomi carico di quelle che possono essere le esigenze di squadra e staff. Ho preso degli impegni e sono abituato a rispettarli».Si passa all’arrivo di Pedro, un passaggio storico dalla Roma alla Lazio. Una cosa che non capitava da trentasei anni. «Credo che ci voglia un po’ di buon senso. Una forma di discriminazione, anche da parte dei club, va combattuta. Pedro dalla Roma non è stato impiegato, per noi era idoneo alla squadra. Al debutto ha già dato il suo apporto, abbiamo fatto un acquisto che ritengo giusto. Non le nascondo che ho ricevuto telefonate di sedicenti tifosi, minacce. Ma per me sono all’ordine del giorno. Sarri l’ha ritenuto utile, io l’ho messo nelle condizioni di acquisirlo».
E poi il lungo capitolo dedicato a Correa e all’Inter che sta giocando un po’ a nascondino. «La Lazio ha tantissimi giocatori – ha detto il patron -, ma bisogna impiegare coloro che sono funzionali al gioco di Sarri, e ci stiamo attrezzando per far sì che ciò accada. Lavoreremo fino alla fine del mercato in tal senso. La squadra ha bisogno anche di esser snellita, faremo anche questo. Abbiamo dimostrato di poter rispettare gli impegni senza cedere nessuno». Si va su Correa e qui Lotito cambia quasi espressione: «Quanto vale Correa? Il mercato non lo faccio in tv. All’inizio della mia presidenza dissi ‘pagare moneta, vedere cammello’. Un motto che ancora resta. Anche perché noi i giocatori li paghiamo. Il mercato verrà fatto nel momento in cui qualcuno ci farà un’offerta in modo chiaro. Se la riterremo congrua, andremo avanti, altrimenti non gli daremo seguito. Se ho visto l’Inter? Sono sincero, non l’ho vista. Mi è stato riferito che c’è stata una partenza dell’avversaria non all’insegna della grande competitività. Ma non l’ho vista, non posso esprimere giudizi».
Con l’ex tecnico ora attuale allenatore dell’Inter, Lotito non ha ancora dimenticato il modo come è andato via Inzaghi. «Se ho litigato con lui? Sono momenti che fanno parte del passato. Forse ho seminato male. Ma ho cancellato certe situazioni, penso al futuro e non al passato. Non lo faccio mai». L’ultima è sulla scelta di Dazn e sui problemi tecnici che ci sono stati alla prima giornata. «Tutte le innovazioni portano anche a piccoli problemi – spiega Lotito -, l’importante è che siano superabili. Il calcio è indispensabile, sta portando e promuovendo l’innovazione. Si tratta di un problema di carenza delle infrastrutture. Il calcio sta mostrando che sono obsolete e che vanno cambiate. Come tutte le cose ci sono processi d’assestamento che devono esser presi in considerazione, ma le persone non devono pentirsi delle loro scelte». Ilmessaggero.it
Joaquin Correa avanza e supera Marcus Thuramnella lista degli obiettivi dell’Inter per completare l’attacco. Il problema al ginocchio del francese, uscito dopo 18 minuti nella sfida persa dal suo Borussia Moenchengladbach contro il Bayer Leverkusen, fa sì che adesso i nerazzurri puntino con forza l’argentino della Lazio che, parola di Igli Tare, vuole trasferirsi a Milano. La questione è legata al prezzo del suo cartellino, visto che la Lazio chiede 40 milioni di euro e l’Inter non vuole spenderne più di 30 e proprio per questo motivo saranno decisivi i prossimi giorni, quando inizierà la trattativa vera e propria per il trasferimento dell’attaccante in nerazzurro. A riportarlo è La Gazzetta dello Sport.
Maurizio Sarri, allenatore della Lazio, commenta a Dazn la vittoria ottenuta questa sera contro l’Empoli: “E’ sempre emozionante venire qui ad Empoli, sono rimasto legatissimo a questo ambiente. Devo tantissimo a Carli, al presidente, gli devo la mia carriera. Sono persone che sanno fare calcio in maniera straordinaria, gli auguro un campionato di ottimo livello perché sono una buona squadra”.
Siamo cresciuti in Italia? “Al di là dell’Europeo, le nazionali non sono più un movimento. È difficile pensare che una nazionale rappresenti un intero movimento, abbiamo fatto un miracolo individualmente. È un paio d’anni poi che si gioca a pallone e mi spiace sia andato via De Zerbi”.
Si vede ancora poco Sarrismo? “E’ normale, stasera c’è stato qualche accenno in cui siamo usciti qualche volta bene. Dobbiamo farlo più spesso, ma veniamo da un percorso diverso. È normale che la percentuale non sia così elevata”.
Quanto è soddisfatto di Leiva? “Quando giochi contro un 4-3-1-2 sono partite difficili per un vertice basso che ha sempre l’uomo addosso. Nella fase difensiva ha fatto un paio di errori all’inizio, uscendo sul vertice basso degli avversari e concedendo spazio a Bajrami. Poi ha fatto bene”.
I giocatori ancora si muovono con gli schemi di Inzaghi. “In sede di allenamento cominciamo a fare le cose abbastanza bene, in base alle richieste. In partita a volte vengono fuori abitudini diverse ma è prevedibile, perchè non abbiamo automatizzato certi movimenti. Questo è un percorso da fare, sono fiducioso perché ci stiamo applicando e mi danno gusto ad allenarli”.
Come può avere il miglior Luis Alberto? “Milinkovic è un ragazzo solare, è facile averci un buon feeling. Luis Alberto ha avuto una decina di giorni di acciacchi, è normale sia indietro. Appena siamo stati sopra 3-1 il primo pensiero è stato inserirlo, perché voglio giocare con il possesso palla e non con una fase difensiva più bassa. Pedro? Ha questa brillantezza e una grandissima tecnica, riesce a fare buone partite anche con pochi allenamenti. I presupposti sono ottimi”
Si è già visto un Sergej Milinkovic-Savic in super forma campionato. Al debutto, contro l’Empoli, un gol e un assist. Ecco che la legge del Sergente è subito protagonista alla Lazio. Squadra nuova, firmata Sarri, ma vecchio ‘Sergio’ per tornare a sognare. Ai microfoni di Dazn ha parlato del momento e non solo: “Da bambino giocavo molto a futsal e mi è rimasto il tocco con la suola, una delle mie giocate preferite. Quest’anno giochiamo più palla a terra, il tecnico chiede a noi centrocampisti di giocare di più e noi ci divertiamo. Questo è quello che vuole anche lui, dopo oggi possiamo dire che lo abbiamo cominciato a fare”.
“Luis Alberto è arrivato dopo qualche giorno ad Auronzo e abbiamo parlato, Correa è ancora qui. Ognuno fa la sua scelta, quando c’è modo di parlare se ho da dire qualcosa lo faccio. Pedro? Me lo ricordo dal derby in cui ci ha fatto male, sono contento però che sia qui a darci una mano perché è un giocatore pazzesco. Non mi aspettavo che giocasse perché è appena arrivato, sono contento che abbia fatto una buona prestazione. Mi manca Parolo, lo scorso anno non giocava molto, ma ci ha sempre aiutato nello spogliatoio, era tra i leader. Io sono arrivato ragazzino, ho preso tanto da lui. Lui in tv ci può stare, ha giocato tanti anni e può parlare di calcio”. Corrieredellosport.it
La prima partita della Lazio di Sarri regala spettacolo e tre punti, come nei migliori auspici. Tutto si consuma però nel primo tempo. Dopo soli 4′ Bandinelli gela i biancocelesti e fa esplodere il Castellani portando in vantaggio l’Empoli. Eppure al 45′ la prima frazione si chiude sul risultato di 1-3 perchè gli ospiti si scatenano e infliggono un notevole tris firmato da Milinkovic-Savic (6′), Lazzari (31′) e Immobile su rigore (41′). La ripresa regala pochi brividi: gli ospiti pensano soprattutto a rischiare poco e i padroni di casa non sfruttano le rare occasioni pur costruite con tenacia. La stanchezza figlia di una condizione fisica inevitabilmente non al top fa il resto e le sostituzioni non portano la freschezza sperata. Quanto visto, comunque, basta ai biancocelesti e non fa sfigurare la squadra di Andreazzoli
La Lazio inizia con grinta, ma alla prima ripartenza utile è l’Empoli a sorprendere con Bandinelli che al 4′ fulmina di sinistro Reina e scarica una violenta conclusione sul secondo palo. Passano solo due minuti di gioco e al 6′ Milinkovic-Savic di testa ristabilisce la parità con un colpo di testa ravvicinato reso possibile dal cross di Felipe Anderson. Al 13′ altra limpida occasione da gol per Mancuso che si infila in mezzo ai due centrali avversari e in scivolata supera anche Reina, ma il pallone esce di pochissimo. I ritmi si abbassano fino al 24′, quando Bandinelli colpisce il palo nel tentativo di firmare la doppietta. Il primo cartellino giallo della partita è per Leiva al 29′, mentre un minuto dopo sulla fascia destra parte un treno con capolinea gol: si chiama Lazzari. L’esterno brucia tutti sul tempo e, dopo aver triangolato con Milinkovic-Savic, piazza il pallone con precisione alle spalle di Vicario portando i suoi per la prima volta in vantaggio. Un guizzo di Felipe Anderson fa ammoniore Stojanovic, che lo stende appena fuori area. Al 40′ l’arbitro Sozza fischia un calcio di rigore per la Lazio, dopo una ingenua uscita di Vicario che va dritto su Acerbi. Dal dischetto si presenta Immobile: palla da una parte, portiere dall’altra e tris dei biancocelesti. Si chiude su questo risultato uno spettacolare primo tempo.
La prima nota di cronaca del secondo tempo è l’ingresso in campo di Luis Alberto, che rileva Akpa-Akpro. La seconda è la tenacia dell’Empoli che mentre i biancocelesti tenta di congelare il risultato, prova con convinzione a riaprire la partita. Al 54′ la difesa ospite si salva due volte nel giro di pochi secondi: prima con una smanacciata di Reina sul solito Bandinelli e poi con una deviazione provvidenziale di Luiz Felipe sul tiro di Bajrami a porta ormai sguarnita. Continuano le sostituzioni: Pedro finisce la benzina e come lui a scaglioni escono dal campo anche Milinkovic, Leiva, Immobile, Bandinelli, Cutrone, Haas Mancuso e Stojanovic; lasciano rispettivamente il posto a Moro, Andre Anderson, Escalante, Muriqi, Henderson, Crociata, Zurkowski, La Mantia e Fiamozzi. La stanchezza si fa sentire e gli allenatori puntano sulle forze fresche dei subentrati. Ma nei minuti finali, a parte un cartellino giallo per Ismajli, succede ben poco. Corrieredellosport.it
EMPOLI, ITALY - AUGUST 21: Sergej Milinkovic Savic of SS Lazio celebrate the first goal of his team with his team mates during the Serie A match between Empoli FC v SS Lazio at Stadio Carlo Castellani on August 21, 2021 in Empoli, Italy. (Photo by Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images)
In pugno da un mese, ora la Lazio prova a stringere la mano per Toma Basic, rinforzo scelto da tempo per il centrocampo. Questione di giorni e di budget, in arrivo dalla probabile cessione di Correa, sempre al centro del mercato in uscita con l’interesse soprattutto di Everton e Inter. Il club biancoceleste, con il gruzzoletto in tasca, andrà a chiudere per il croato del Bordeaux. Ha giocato da titolare nelle prime due partite di Ligue 1 ma è destinato a partire, non ci sono dubbi. I Girondini si sono messi l’anima in pace e stanno valutando le offerte sul tavolo: la Lazio ha l’enorme vantaggio di aver “siglato” l’accordo verbale con il ragazzo, basato su un contratto di 5 anni a 1,5 milioni di euro a stagione. Operazione da quasi 10 milioni di cui 3 di bonus. È stato riportato in equilibrio l’indice di liquidità , Basic ha aspettato con pazienza il periodo di stallo e l’affondo promesso da Formello. Ha rispettato la parola data, presto l’affare si concretizzerà e Sarri potrà abbracciare l’innesto per la linea mediana. Kostic dell’Eintracht Francoforte rimane in cima alla lista dei desideri, Kamenovic permettendo: il classe 2000, prelevato dal Cucaricki per 2,5 milioni, non è stato ufficializzato e c’è solo un altro slot da extracomunitario. Dovrebbe essere raggiunta un’intesa con il suo agente Kezman per trovare una squadra disposta a tenerlo in parcheggio, la situazione non era prevista, sarà eventualmente definita negli ultimi 10 giorni di agosto. Kostic in pole, spinto da Sarri, in alternativa resta il profilo di Brand del Borussia Dortmund. Il tedesco dovrebbe convincersi a lasciare la Bundesliga nonostante il cambio in panchina e l’arrivo di Marco Rose. Per la sostituzione di Correa servirebbe un top-player da almeno 15-20 milioni. L’Everton sta spingendo per il Tucu e avrebbe offerto 35 milioni più bonus per il suo cartellino. La Lazio non si oppone, anzi, ma l’argentino sta prendendo tempo in attesa dell’Inter, la cui offerta però non pareggia quella dei Toffies. Ieri il procuratore Lucci era a Milano ma non ci sono stati sviluppi significativi. Per il reparto difensivo potrebbe essere aggiunto un tassello. È spuntato il nome di Anel Ahmedhodzic, centrale difensivo del Malmoe. Svedese, andrà in scadenza nel 2023. Viene valutato circa 4 milioni. Su di lui ci sarebbero anche Napoli e Atalanta. Lo riporta il Corriere dello Sport. laziopress.it
Un altro attaccante per l’Inter. Oggi c’è stato un incontro, come preannunciato nel pomeriggio, tra il club nerazzurro e Alessandro Lucci, agente di Joaquin Correa. E’ stato un incontro positivo, in cui è stata ribadita la volontà dell’attaccante argentino di aspettare l’Inter fino all’ultima decisione, mettendo in stand-by il pressing dell’Everton che lo vorrebbe a ogni costo. Ma Correa spera anche fortemente di ritrovare Simone Inzaghi e soltanto in un secondo momento riprenderebbe in considerazione l’Everton, con tutto il rispetto per la Premier ma senza la possibilità di giocare in Champions. Ovviamente resta in quota Marcus Thuram, un profilo che piace molto: l’Inter ha presentato una proposta da 25 milioni al Borussia Monchengladbach, non bastano perché i tedeschi chiedono 30 e si andrà avanti così al rimbalzo di linea. Fino a quando Correa avrà una possibilità di vestire la maglia nerazzurra resterà in stand-by e sulla valutazione da 35 milioni più bonus chiesto dalla Lazio si può lavorare per abbassare la richiesta. Correa ha la sponda di Simone Inzaghi, Thuram costa meno: la partita si gioca qui, ma oggi è stata una giornata importante per il Tucu. L’Everton (che ho offerto una cifra superiore ai 30 milioni con i bonus) potrà ricominciare a sperare soltanto quando l’Inter decidere di chiudere Thuram. E quindi per ora Correa aspetta. Tutto questo al netto della vicenda Zapata per ora bloccata dopo il muro Atalanta. Alfredopedulla.com
Pedro è cambia maglia. Nessun volo o treno da prendere, basta la macchina. Dalla Roma alla Lazio, è tutto fatto. I biancocelesti hanno annunciato l’acquisto dell’attaccante spagnolo, che ha scelto la maglia numero 9. L’ultima volta che un giocatore era passato da una sponda all’altra del Tevere era il 1981. All’epoca era stato Carletto Perrone, ma il suo viaggio era stato inverso. Ora, 40 anni dopo, Pedro passa dai giallorossi a biancocelesti.
Il giocatore è già arrivato a Formello pronto per iniziare la sua nuova avventura. Dopo Barcellona, Chelsea e Roma, Pedro cambia maglia ma non città. Sarà un rinforzo per Maurizio Sarri alla sua prima stagione sulla panchina della Lazio (in attesa che si sblocchino anche gli altri acquisti). Pedro passa dalla Roma alla Lazio senza esborso economico. I giallorossi si privano però così del suo ingaggio, che pagheranno i biancocelesti (8 milioni lordi sui due anni). L’unico introito che avrebbe la Roma dalla trattativa è legato a bonus legati a presenze o al raggiungimento di determinati obiettivi. Arrivato la scorsa stagione alla Roma, Pedro con i giallorossi ha giocato in totale 40 partite segnando 6 gol e servendo 7 assist. In carriera conta quasi 600 presenze tra i professionisti tra Barça, Chelsea e Roma con un totale di 148 gol (di cui 99 con i blaugrana, società in cui è cresciuto). Pedro porta così molta esperienza alla Lazio di Sarri. In carriera ha vinto 26 trofei tra nazionale e club, di cui ben 3 Champions ai tempi del Barcellona (2008/2009, 2010/2011 e 2014/2015).
Lotito assicura: “Entro oggi saranno depositati tutti i contratti al 180%”. Come riportato da Il Messaggero, oggi arriverà il visto di esecutività della Lega per i tesseramenti di Radu, Romero, Hysaj e Felipe Anderson. Quest’ultimo ieri aveva avuto un problema lieve e si era recato in Paideia, ma non è in dubbio la sua presenza contro l’Empoli. Stamattina la Lazio conta di superare l’ultimo ostacolo, legato all’assenza di un documento. Rimane in sospeso Kamenovic, per lui spunta la Stella Rossa, che occuperebbe l’ultimo posto da extracomunitario. Laziopress.it
Affare quasi fatto. È in chiusura Pedro della Roma. La Lazio accontenta Sarri e risolve contemporaneamente due problemi. Uno legato all’indicatore di liquidità, che stava bloccando gli arrivi. L’altro, legato alla questione dello stipendio del giocatore. E in particolare, il decreto crescita.
Partiamo dall’indicatore di liquidità. Bloccava il calciomercato della Lazio e i tesseramenti di chi già c’era. Lotito immetterà nuovo capitale (presto l’ufficialità) e riuscirà a portare avanti la campagna acquisti dei biancocelesti.
E poi, c’è la questione stipendi. La Roma aveva pensato di cedere all’estero l’attaccante, ma avrebbe perso il vantaggio del decreto crescita. Nello specifico, avrebbe dovuto pagare allo Stato 3,5 milioni di indennizzo.La Lazio prenderà il giocatore senza esborso economico ma accollandosi le spese dell’ingaggio, di quasi 8 milioni lordi sui due anni. E’ previsto un bonus (da definire) legato a presenze o raggiungimento di obiettivi.Così, si risolveranno tre problemi in un colpo solo. Primo: la Lazio e l’indicatore di liquidità. Secondo: la Roma e la questione degli ingaggi, con l’abbattimento dei costi. Terzo: ultimo, ma non ultimo. Sarri. Che aspettava rinforzi. Arrivano. Gianlucadimarzio.com
11.3.2021 Europa League : Roma vs Shakhtar Donetsk Nella foto: Esultanza
(Foto Gino Mancini)
La Lazio procede spedita verso l’accordo con Pedro. I biancocelesti stanno infatti lavorando per definire l’acquisto dell’esterno spagnolo attualmente di proprietà della Roma. Per lui pronto un contratto biennale alle stesse condizioni attuali. Nell’affare, la Roma non riceverebbe alcun compensoper il cartellino del giocatore, ma non contribuirebbe nemmeno al pagamento dell’ingaggio: sarebbe totalmente a carico della Lazio. Esterno offensivo classe ’87, Pedro nell’ultima stagione ha vestito la maglia della Roma: per lui 40 presenze 6 gol e 7 assist ma anche alcuni problemi muscolari che l’hanno rallentato nel corso della stagione. Gianlucadimarzio.com
la Lazio chiude un colpo. Ed è un colpo storico, perché nel calcio moderno mai nessuno aveva lasciato un club della capitale per l’altro. Maurizio Sarri ha insistito con Igli Tare per avere Pedro in biancoceleste e così sarà: lo spagnolo, fatto fuori da Mourinho alla Roma, lascerà il club giallorosso per trasferirsi sull’altra sponda del Tevere.
RITROVA SARRI – Sotto contratto sino al 2023 con la Roma, Pedro ritrova Sarri dopo la fortunata esperienza al Chelsea, chiusa con la vittoria dell’Europa League, in una stagione in cui l’ex Barcellona realizzò 12 gol. Ora sono pronti a ritrovarsi, perché Pedro, salvo clamorose sorprese, diventerà un nuovo giocatore della Lazio. Calciomercato.com
I tifosi della Lazio aspettano solo il via libera per tornare in trasferta. L’ultima è datata 23 febbraio 2020 a Marassi: settore ospiti praticamente esaurito. Poi la pandemia ha fermato tutto. Inizia una nuova stagione e, rispettando protocolli e regole anti-Covid, si potrà tornare a tifare la propria squadra lontani da casa. L’esordio biancoceleste è per sabato alle 20.45 a Empoli. Lo stadio Castellani è stato oggetto di lavori strutturali in vari settori e mancherebbero ancora i permessi per accogliere i tifosi. La vendita dei taglianti del settore ospiti non è ancora iniziata. Previste riunioni in Questura a Firenze per organizzare il tutto. Filtra comunque ottimismo. Se tutto filerà liscio il match si giocherà a Empoli.Altrimenti pronto il piano B: trasloco al Franchi di Firenze, libero sabato perché la Fiorentina giocherà a Roma domenica. Il settore ospiti del Castellani ha una capienza di 3.000 tifosi, rispettando le norme vigenti potrà essere occupato per metà, dunque i biglietti a disposizione dei laziali sarebbero 1.500. Si entra solo con green pass, o certificato di avvenuta guarigione dal Covid o con un tampone negativo entro le 24-48 ore dall’inizio della partita. Corrieredellosport.it
Dopo l’addio di Inzaghi alla Lazio, sono state diverse le voci che hanno accostato dei giocatori biancocelesti all’Inter: ma questa sembra si possa andare nella direzione della chiusura per quanto riguarda l’affare Correa, che l’ex allenatore della Lazio vuole fortemente. Le richieste do Lotito sono alte rispetto a quello che può offrire l’Inter ma, secondo quanto riportato da Il Messaggero, è pronto a cedere vendendolo anche a meno. A 3o milioni, infatti, l’indice di liquidità si sbloccherebbe permettendo così di ufficializzare gli acquisti che sono già stati fatti e, dunque, permetterne l’utilizzo nelle gare ufficiali. Il Tucu aveva già ribadito a Sarri di voler andare via ed ha già sentito Inzaghi al telefono. Lotito, ora a Cortina, tornerà a Roma solo dopo Ferragosto ma non si dice preoccupato per quanto accadrà, altro indizio che Correa può essere veramente vicino all’Inter. Inoltre in questi giorni Tare è impegnato anche con il Marsiglia per la possibile cessione di Escalante: lo scorso anno è arrivato a 0 ed ora potrebbe portare nelle casse della Lazio 8 milioni, utili anch’essi per l’indice di liquidità e nell’acquisto in prestito, in caso, di Torreira, valida alternativa di Leiva che per l’età che ha potrebbe avere bisogno più di una volta di rifiatare. Sarri attenderebbe anche un centrale, cosa che al momento non è però una priorità: Pezzella rimane sullo sfondo, con Kolasinac che ieri è rispuntato ma che sembra vicino al Fenerbahce. Kostic è il giocatore più atteso: i tifosi della Lazio stanno assediando i suoi profili social per provare ad accelerare la sua partenza dalla Germania. Il giocatore serbo si è già confrontato con Milinkovic, che non vede l’ora di riabbracciarlo a Roma, ed ha già detto si alla Lazio, ma l’Eintracht vuole la certezza dell’obbligo di riscatto a fine annata. Nel frattempo Tare ha già parlato con Kezman, con cui ha chiuso il discorso relativo al rinnovo di Marusic, per quanto riguarda Kamenovic ed il fatto che sarà lui che andrà a farsi le ossa in un’altra squadra per fare spazio al posto da extracomunitario di Kostic. Il sogno di Sarri rimane quello di abbracciare Insigne, anche se sembra comunque orientato verso la permanenza a Napoli fino a scadenza. Laziopress.it
92’ – FINE PARTITA: dopo i due pareggi con Padova e Meppen, la squadra di Sarri torna a vincere grazie al primo centro stagionale di Immobile. Prestazione applicata e attenta dei biancocelesti con poco “dominio” di stampo sarrista. Buona risposta dalla fase difensiva e da un super Milinkovic. Domani il ritorno a Roma.
85’ – Primo spunto in area olandese per la Lazio: pressione di Milinkovic e nel duetto tra Caicedo e #Correa che penetra da posizione defilata ma si allunga il pallone con l’ultimo tocco
82’ – Altro cambio: ultimi minuti per #Kamenovic che rileva #Hysaj
80’ – Senza dubbio il migliore è #Milinkovic: un gigante a metà campo e l’unico tentativo della ripresa verso la porta del Twente: da metá campo con un pallonetto visionario…
75’ – Biancocelesti in crescita nel possesso di palla, pochi tocchi e giro palla più incisivo ad aggirare la pressione avversaria. Intanto Sarri richiama Felipe per Luka #Romero e Leiva per #Escalante
71’ – Finisce la partita di Immobile: dentro #Caicedo: questa volta è Muriqi a restano ai box. Dentro anche #Radu per Acerbi. Poco prima pallone perso in uscita (Correa) con Van Wolfswinkel che spara sui pugni di #Reina
63’ – La Lazio non riesce a costruire gioco, Immobile non sempre bravo a legare il gioco, baricentro basso e linee di passaggio non pulite, complice anche la pressione olandese
60’ – Sostituzioni: fuori un attento Luiz Felipe, dentro #Patric (ancora preferito a Vavro); #Marusic per Lazzari, #Correa per Raul Moro
50’ – La squadra di Sarri ha concesso due tiri (alti) al Twente: non sempre riesce ad accorciare con i tempi giusti distanze e linee di passaggio. Lavoro doppio per #Leiva che detta l’aggressione nella metà campo olandese e copre in orizzontale il campo in fase difensiva.
INIZIO SECONDO TEMPO: fuori Akpa Akpro, claudicante dopo un contrasto di metà primo tempo, dentro Andrè #Anderson.
47’ – FINE PRIMO TEMPO
41’ – Tentativo centrale di Cleonise a chiudere una ripartenza del Twente. Nella seconda parte del primo tempo, la Lazio paga distanze dilatate tra i reparti rispetto ai primi 20’. Squadra più lunga e pressing meno organizzato in fase di non possesso. Impostazione dal basso complicata, si ricorre spesso a lanci lunghi.
32’ – Spizzata di Immobile, verticale di Milinkovic per #RaulMoro che punta e supera in area due difensori del Twente ma con il sinistro centra il portiere.
28’ – Recupero del pallone alto della Lazio, doppua combinazione #Immobile-#Milinkovic che sfonda centralmente in modo pericoloso. Qualitá in velocità per il 17 ed il 21 di Sarri.
26’ – Da qualche minuto sono gli olandesi a fare la gara. Un po’ in difficoltà #Lazzari, preso un paio di volte in infilata dalla sua parte. Fase difensiva ordinata per Felipe Anderson che ripiega molto ad aiutare l’ex Spal.
22’ – Twente pericoloso ma non incisivo con Cleonise che strappa un pallone pericoloso ad Akpa, impreciso a pochi metri dalla propria area.
19’ – Squadra corta, recupero del pallone immediato e rapide ripartenze per la squadra di Sarri che si appoggia molto a #Milinkovic. Il serbo strappa palloni, vince rimpalli, innesca le transizioni con qualità…
12’ – #Milinkovic dai 21 metri con il sinistro sfiora il 2-0: palo che accarezza il palo, tutto era nato da un’ottima impostazione di Reina su Hysaj.
6’ – Lazio alta e aggressiva, lanciato a rete Raul Moro ma anticipato dall’uscita di Unnerstall
3’ – Ciro #Immobile, è gol! Lazio in vantaggio con il suo bomber che con un grande diagonale di destro batte Unnerstall sul palo lungo dopo aver attaccato la profondità, servito perfettamente da Milinkovic!
1’ Gara iniziata, Lazio in maglia nera con #Immobile capitano
“La manifestazione di ieri ha testimoniato, se ce ne fosse stato bisogno, la rottura tra i tifosi della Lazio e Lotito. Credo sia arrivato il momento, in cui il presidente e la società tutta possa fare qualcosa in più per un riavvicinamento. Non vedo una squadra vincente senza un minimo di fratellanza. Quello che alla Lazio sta accadendo non accade da altre parti. Questa protesta così vibrante certifica il distacco, è una situazione non positiva assolutamente.
Anche il tifoso che ieri ha protestato mette la Lazio e la maglia prima di tutto, ma non può andare avanti in questo modo la situazione. Il blocco di mercato ha fatto esplodere qualcosa in più e questa volta sono particolarmente preoccupato”.
“Manifestazione dei tifosi della Lazio? C’è poco da commentare, viviamo da 5-6 anni estati analoghe, forse questa ancora peggiore in virtù dei limiti di operatività del club. Le nostre estati sono sempre uguali, mancherà interesse fino a quando non ripartirà il campionato. Purtroppo siamo condannati a fare questo, per ambire e sognare dovremo vedere dell’altro. Avendo poco fatturato abbiamo questi problemi, anche se dal punto di vista patrimoniale rischi non ce ne sono. Questa gestione non ha mai avuto sofferenze economiche, ma questa è una monotonia per la nostra società. Dovrebbe prendersi dei rischi di azienda o avere uno scouting disumano, ma di passività non ce ne sono. Ai 10mila di ieri vorrei dire che la disapprovazione è giusta e legittima, ma non si corrono rischi importanti.
Pedro ha parlato di obiettivo Champions? Può essere legittimo, nella passata stagione, fino all’ultima giornata di campionato, la Lazio si è giocata il quarto posto. Penso che la squadra possa stare lì, ma la difficoltà riguarda il numero di pretendenti di squadre che anno quella ambizione”.
Un piccolo spavento per Maurizio Sarri. Il tecnico della Lazio si è sentito male in mattinata ed è stato costretto a recarsi a Villa Mafalda (Roma). Non è stato ricoverato ma è rimasto sotto osservazione per tutti gli accertamenti del caso. Il Comandante sembrava dovesse rimanere in clinica per accertamenti ma negli ultimi minuti è stato dimesso e quindi potrebbe dirigere l’allenamento del pomeriggio. La conferma da parte del club biancoceleste che ha rassicurato: “Il Mister Sarri sta rientrando a Formello e, come da programma, alle 18.00 sarà regolarmente alla guida dell’allenamento. Ha svolto stamattina una visita di idoneità approfondita, più completa rispetto agli esami effettuati dai calciatori al Training Center”.
📣Il Mister Sarri sta rientrando a Formello e, come da programma, alle 18.00 sarà regolarmente alla guida dell’allenamento.
Ha svolto stamattina una visita di idoneità approfondita, più completa rispetto agli esami effettuati dai calciatori al Training Center#AvantiLaziopic.twitter.com/c4U8zW9c9y
“Il rinnovo, la conferma alla Lazio? Molto contento di essere un altro anno qui. La verità che sono molto gradito a tutti, ci aspetta un anno difficile, ma dobbiamo lavorare tutti per raggiungere gli obiettivi.
I primi giorni sono sempre difficili, perché è passato del tempo, ma alla fine penso che con l’ambizione dobbiamo lavorare forte e insieme e andare avanti in questo nuovo anno.
Com’è cambiata la preparazione estiva? Cambia tanto, quando sei più esperto devi lavorare un po’ di più, è vero che mi sono allenato in tanti posti per essere un po’ in forma. Ma quando comincia è sempre un po’ difficile perché non lo stesso allenarsi con la squadra. A volte costa tanto, ma penso che sia normale. Abbiamo due tre settimane di lavoro forte, per avere una condizione ottima poi vediamo come arriviamo sul campo a inizio stagione.
Prima si lavorava su altri aspetti. Prima si lavorava più su aspetti tattici, oggi più sul lavoro fisico. In dieci anni è cambiato, ma è normale: a volte si fa un lavoro più tecnico o al volte più fisico, anche perché ci sono tanti impegni oggi, e si lavora sulla prevenzione dell’infortunio e sul fisico, dati gli impegni ravvicinati sul calendario. Adesso costa recuperare invece
Oggi si fanno tre quattro blocchi di corsa, io prima non lavoravo cosi, è un’idea diversa di calcio, ora è tutto molto più controllato. È difficile perché è un lavoro molto esigente e fisico perché prima non era così. Pure la tecnologia fa questo, prima ora si vedono tanti dati, mentre prima no.
La mia esperienza fuori dal campo? Penso che sia importante, sono il giocatore più esperto, ho vissuto tante cose nel mondo del calcio e penso possa dare un aiuto ai giocatori più giovani, ho l’ambizione di aiutare la squadre con l’idea che insieme possiamo fare cose grandi. L’anno scorso abbiamo perso un po’ di ambizione, siamo calati e poi abbiamo finito male. Dobbiamo ritrovare quell’entusiasmo che avevamo a inizio stagione. Abbiamo l’opportunità magari di non giocare l’Europa, avendo tutta la settimana per preparare la partita. Per fare un bell’anno, dall’altra parte può essere un anno difficile dato che siamo abituati a giocare l’Europa.
Alla Lazio è arrivato Sarri. È sempre buono avere Maurizio, lo conosciamo tutti qui, è un allenatore con un carattere forte, è una buona opzione lavorare con lui. Sta provando tanto anche i giocatori che non conosce. Oggi abbiamo un livello in cui possiamo essere lì: per raggiungere l’obiettivo Champions.
Se possiamo competere in Europa? È molto difficile, abbiamo avuto una stagione in cui ci sono 8/9 squadre che competono per lo stesso obiettivo, è molto complicato. La serie A è un campionato difficile. Se vogliamo fare un passo in avanti dobbiamo puntare al massimo, sull’Europa.
Il mio ruolo nel tridente di Sarri? Sul tridente è difficile, l’anno scorso era dentro sempre la punta. Lui lavora pure su questo, l’unica cosa importante è che posso fare il trequartista o l’esterno, ma vediamo, sarà difficile, ma sono sempre disposto a dare il contributo alla squadra. Voglio lavorare su come aiutare la squadra.
Se quando subentro cambio ritmo alla partita e quanto indice la testa? Molto, è un altro stimolo per i giovani, è difficile per chi sta in panchina poi entrare. Penso che ci sia un lavoro mentale molto forte, bisogna sfruttare ogni minuto. Le opportunità passano, bisogna essere concentrati, è una questione mentale. Non è facile.
Ci sono giocatori a cui costa di più, mentre c’è chi entra subito in questa mentalità. Penso che si debba avere un po’ di pazienza con i giocatori giovani. È un meccanismo che uno deve mettersi in testa per aiutare la squadra.
La mentalità è fondamentale. Se sei concentrato sull’allentamento poi sei in partita, si può sbagliare ma se sei concentrato la questione cambia, devi stare sempre sul pezzo. L’obiettivo è lavorare tutta la settimana per arrivare bene in partita. La partita di vince ancora prima di entrare in campo, ci possono essere errori imprevedibili, ma si deve reagire, e devi essere pronto e concentrato.
La risposta dei tifosi? Sono un forza importante per noi, danno un supporto forte. Abbiamo finito molto molto male lo scorso anno, ma deve essere uno stimolo per ognuno giocare davanti ai tifosi in casa. Sono una forza per noi.
Fabregas a Como alla prima di campionato? Sta facendo un lavoro molto impressionate. È giovane, ma ha un’idea molto chiara di gioco, ha dato fastidio a tutti. Sarà una partita molto difficile per noi. Hanno fatto un progetto di crescita con giocatori giovani. Mi aspetto una partita difficile.
Le vacanze fanno bene alla testa e al corpo per risposare, ma dopo questo la stagione è iniziato. Ci dobbiamo mettere in testa che sarà una stagione difficile.
La mia fondazione? Facciamo tante cose, la cosa importante è aiutare le persone per trasmettere i valori ai bambini, come la solidarietà, ambizione, essere una buona persona e rispettosa. Niente arriva senza costanza, o come i tanti valori che stanno dietro al calcio o allo sport. Vogliamo trasmettere quello e aiutare le persone e i bambini. Lavoriamo con i centri medici, con tante scuole, alla fine è importante aiutare le persone in questo momento: un momento difficile per tutti per com’è oggi la vita, ogni giorno più cara, e per le famiglie è sempre più difficile avere i soldi o semplicemente anche vedere una partita di calcio. Sono contento di aiutare. Lavoriamo con tante famiglie in difficoltà che non hanno risorse. In tutte le canarie lo facciamo. Lavoriamo con i centri medici con bambini con il cancro, abbiamo aiutato i centri medici a creare sale pediatriche, o aiutiamo coloro che non riescono a fare la spesa, o per coloro che non sono riusciti ad andare a scuola”.
Da Sslazio.it: “La S.S. Lazio è lieta di annunciare che venerdì 16 agosto, alle ore 20:00, la prima squadra disputerà un’amichevole internazionale contro l’Atromitos FC, prestigioso club della Super League greca, allo Stadio “Centro d’Italia – Manlio Scopigno” di Rieti.
L’evento si inserisce nell’ambito dell’accordo di collaborazione siglato nei mesi scorsi tra la S.S. Lazio e l’FC Rieti per lo sviluppo dell’Academy biancoceleste in provincia di Rieti. Un progetto strategico pensato per valorizzare il talento sul territorio, promuovere la cultura sportiva tra i giovani e rafforzare il legame tra la Lazio e le comunità locali.
La Società desidera rivolgere un sincero ringraziamento al Comune di Rieti, FC Rieti e la San Marco Sport Events per la piena disponibilità e la collaborazione dimostrata nell’organizzazione dell’incontro, che rappresenta non solo un importante test tecnico per la squadra guidata da Maurizio Sarri, ma anche un momento di festa per tutta la tifoseria e la città.
Sarà l’occasione per vivere da vicino la Lazio e sostenere la squadra a pochi giorni dall’inizio della stagione ufficiale”.
GIULIO CARDONE (La Repubblica) in collegamento a ‘QUELLI CHE…’
“La notizia della giornata di ieri non poteva che essere la manifestazione civile di 10mila tifosi ai Fori Imperiali e la voglia di far sentire la propria voce. Era impossibile ignorarla anche a livello mediatico. Una riflessione da parte della società non può non esserci di fronte all’ennesima manifestazione di dissenso, soprattutto in virtù della modalità e della trasversalità dei presenti. C’erano giovani ed adulti, da parte di chi gestisce la Lazio non ci può non essere una riflessione su questo. Capire cosa si è sbagliato, cosa fare per venire incontro ai sogni della gente. Soprattutto a questi, visto che sono stati un po’ azzerati. Dal punto di vista dell’immagine, certamente, questo contesto generale di pressione anche sulla politica e manifestazioni di dissenso, non è piacevole per il presidente.
Molti pensano che la riqualificazione del Flaminio possa essere un passo vantaggioso da parte di Lotito per vendere meglio in futuro il club. Io, onestamente, non la vedo così, non vedo le due cose collegate. Mi sembra che lui si stia giocando tutto con questa situazione a fronte di altre che non stanno andando bene. Dal confronto di ieri tra tifosi e l’Ass. Onorato sono emerse delle mancanze, delle lacune, l’assenza di quattro documenti di approfondimento su mobilità ed ambiente fondamentali per aprire la conferenza dei servizi”.
Uno dei punti fermi di Sarri è sicuramente Rovella e il centrocampista vuole farsi trovare pronto per la nuova stagione.
Lui ama la Lazio e i laziali amano lui: Rovella in poco tempo ha conquistato tutti, in campo e fuori. Anche Sarri lo apprezza molto e lo ha reso uno degli inamovibili della rosa.
Il tecnico toscano ha sempre speso parole al miele per il suo centrocampista ed ora più che mai lo ha reso un punto di riferimento della squadra. Come evidenzia Il Messaggero infatti, l’immagine eclatante che testimonia tutto questo è il sorriso di Rovella al fianco di Mau come un fido discepolo, di nuovo solido al centro del progetto. Lo spauracchio dell’Inter sembra sfumato, la clausola rescissoria da 50 milioni scadrà il 31 luglio.
Nicolò, si legge, è tornato prima a Formello, ulteriore segno di quanto ci tenga davvero a rimanere alla Lazio. Mau aveva inserito Rovella in una lista di nomi per sostituire Leiva come vertice basso: “A Nicolò manca ancora un po’ di palleggio – le parole di Sarri a Castiglione della Pescaia – ma avevo detto che dopo cinquanta partite come play sarebbe diventato un top”.
In ritiro, conclude il quotidiano, il tecnico è convinto di poter migliorare anche l’ultimo fondamentale con l’addestramento. Il regista ventitreenne lo sta ascoltando per migliorare anche la velocità di pensiero e le verticalizzazioni del gioco.
E’ il giorno della manifestazione organizzata dal tifo organizzato biancoceleste per esprimere dissenso nei confronti della gestione societaria della Lazio. Appuntamento a Largo Corrado Ricci alle 18.30, poi il corteo dei tifosi della Lazio -di circa 10 mila unità – si è mosso in direzione Campidoglio, dove è stato richiesto un confronto (da parte di una delegazione) con il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri. “La politica ce l’ha messo, la politica deve toglierlo”, il contenuto dello striscione esposto. 19,45 – Dal palco prende la parola il tifo organizzato: “C’è una delegazione al Campidoglio. Non abbiamo risposte che siano risolutive nell’immediato, il nostro compito è far valere il nostro ruolo e il nostro amore.Dobbiamo farci sentire con le istituzioni, sensibilizzarle, perché non possiamo più andare avanti. La gente ormai non scende più in piazza, noi oggi invece a metà luglio siamo qui fregandocene di tutto e tutti, per il nostro amore più grande. Da cittadini, da liberi tifosi abbiamo le armi per poterlo fare. La politica si deve schierare dopo aver messo questo personaggio. È un problema per cittadini ed elettori, se ne sono fregati fino ad adesso e ora non lo possono più fare. Questo personaggio va avanti per interessi personali, deve alzare i tacchi e andare via”.
Pretendiamo una società che conti il tifoso come un valore aggiunto, non un’entità da combattere. Non c’è cosa più importante del rispetto dei tifosi. Questo non è un presidente, gestisce solo la società. Guardatevi intorno, questa è la Lazio. Oggi ci sono i laziali, c’è la Lazio. Ci sono persone anziane che sono qui, bambini che sono qui, noi siamo qui per loro, per i nostri tifosi. I ragazzi di vent’anni non hanno potuto vivere le cose che abbiamo vissuto noi, non sanno cosa vuol dire sognare. Per questo noi siamo qui: vogliamo sognare! Tredici mesi fa eravamo ventimila persone, oggi abbiamo tutti una grande responsabilità. Questa è la realtà, qui non c’è spazio per i vili. Ragazzi di vent’anni non hanno mai vissuto un 14 maggio del 2000, e se non ci pensiamo noi non lo faranno mai.
In venti anni abbiamo avuto una persona che ha amministrato la Lazio come un condominio, senza mettere un centesimo di tasca propria. Da tempo i presidenti investono, stanno in mezzo alla gente e non avevano la scorta perché erano laziali. Gli altri laziali ci criticano perché ci abboniamo. Il problema è loro, non il nostro. Questa manifestazione ha un senso, se non dovesse bastare ce ne sarà un’altra, sempre le stesse persone troveremo. Diecimila, quindicimila, ventimila, la prossima volta saremo trentamila. Chi ha sfidato i laziali ha sempre perso!Tutti noi facciamo dei sacrifici, senza Lazio non ci sappiamo stare. Inutile spiegarlo a chi non è come noi, noi ci nutriamo di Lazio da sempre, da quando siamo nati. Lo striscione è stato fatto per un motivo ben chiaro: saremo sempre una spina nel fianco per chi non ci vuole in questa città dal 1927.
Siamo stati ricevuti dall’assessore allo sport. Le nostre richieste riguardavano principalmente il Flaminio, volevamo capire se c’è effettivamente l’interesse della Lazio di tornare a casa nostra, perché quella è casa nostra e ci spetta. Abbiamo detto alle Istituzioni che siamo preoccupati e ci aspettiamo che il Comune di Roma prenda una posizione con la società qualora non si dovessero capire le vicissitudini di natura economica. Per quanto riguarda il Flaminio c’è una notizia buona: la Lazio a dicembre ha presentato un progetto per la riqualificazione dello stadio; la parte negativa riguarda i tempi della Lazio”.
Di seguito il reportage video-fotografico a cura della nostra redazione:
Lunedì è cominciato il ritiro della Lazio e il patron biancoceleste non ha lasciato “sola” la squadra”.
Un ritiro diverso dal solito, in un’estate particolare, con una nuova stagione che ripartirà con tanto malumore: le ultime settimane in casa Lazio sono state piuttosto movimentate.
Come sottolinea Il Messagero, il ritorno di Sarri genera entusiasmo e questo va cavalcato. Lotito, si legge, è il primo a farlo e lunedì sera è tornato dopo cena a Formello: è l’unico modo per superare il blocco del mercato, la contestazione galoppante e le difficoltà che arriveranno nel prossimo campionato.
Nel frattempo, oltre alla vicinanza alla squadra, il patron penserà anche ai rinnovi. Al momento ogni situazione legata alla sfera contrattuale è da rimandare ai prossimi mesi ma, come riporta il Corriere dello Sport, Lotito dovrebbe tornare nel weekend a Formello per dalutare la squadra e poi parlerà anche con diversi agenti, in primis quelli di Romagnoli che restano disponibili per il rinnovo di contratto del difensore laziale.
FORMELLO – Terzo giorno di ritiro presso il centro sportivo biancoceleste, altra giornata di doppia seduta con la prima sessione della mattina che è scivolata via, confermando il classico copione sarrista. Lavoro tattico per reparti alternato a fase atletica, sfruttando entrambi i campi a disposizione (centrale e Fersini, più la palestra): centrocampisti ed attaccanti nel primo blocco, difensori nel secondo. Didattica ed esercitazioni sulla base del 4-3-3 con approfondimenti specifici sui movimenti della linea difensiva e della fase offensiva.
Sarri lavora, addestra, corregge, entra sempre più nel dettaglio dei propri concetti, davanti al gruppo si mostra totalmente centrato sulla questione campo. Ha un solo mezzo per uscire da questa estate turbolenta, sfruttare al massimo la fase precampionato per modellare la squadra a propria immagine.E lo fa al netto dei primi contrattempi della stagione. Stop confermato per Castellanos: per l’argentino problema muscolare accusato nella seduta di ieri pomeriggio. Questa mattina non si è visto in campo, così come Hysaj (polpaccio), ormai fermo da due giorni dopo lo scontro di lunedì con Noslin. Rientro confermato per Patric, mentre il percorso di rientro di Zaccagni (ieri in campo) sarà graduale fino alla prossima settimana.